GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Marwa Mahmoud: "La scuola è cambiata. Serve lungimiranza"

L’ex consigliera comunale Pd è assessore alle politiche educative "Il velo fa parte del mio percorso identitario, non determina la narrazione".

Marwa Mahmoud: "La scuola è cambiata. Serve lungimiranza"

Marwa Mahmoud: "La scuola è cambiata. Serve lungimiranza"

"Quando si definisce un parlamentare ‘onorevole’ è perché lo si onora di un incarico. Ecco, allo stesso modo io sono onorata di rappresentare le politiche educative a Reggio".

Marwa Mahmoud, ormai ex consigliera comunale, ha ufficialmente iniziato il suo percorso da assessora nella giunta Massari in uno degli ambiti "più prestigiosi e, per questo, anche più delicati della città".

La sua nomina può avere un forte valore simbolico sul piano interculturale.

"Ogni giorno ricevo feedback di tanti cittadini che vivono, in modi molto differenti ma estremamente profondi, il mio impegno in politica e nell’attivismo. Da una parte sono certa che ci sono cittadini che vedono in me un punto di riferimento culturale e politico. Altri invece mi vivono ancora come una minaccia, altri ancora come la sintesi di chi tra un mondo e l’altro ci vive tutti i giorni".

Lei che ne pensa?

"Indossare il velo fa parte del mio percorso identitario: in Egitto nessuno mi avrebbe posto questo tema, ma qui sono considerata una minoranza e viene tutto ricondotto a un copricapo, o magari a un vezzo. È quanto noi carichiamo di simbologia un oggetto a determinare la narrazione".

Come si pone di fronte a chi la vede come una minaccia?

"Laddove percepisco la sfida, va da sé che a livello istituzionale io debba essere molto pedagogica per essere compresa da tutti, in ugual misura. Non ci tengo in realtà a essere circondata da persone accondiscendenti, non riuscirei ad avere la percezione della complessità di chi non ti accetta o non ti capisce". A proposito di sfide, non mancheranno nel suo incarico: le liste d’attesa ai nidi e scuole d’infanzia, per citarne una.

"Sono ambiti che dovrò approfondire. Ovvio, per quanto consigliera ho avuto modo di conoscere a fondo come funzionassero certe istituzioni e le criticità ci sono, ma devo studiarle e comprenderle fino in fondo. Il mondo della scuola oggi è molto cambiato".

Cosa intende?

"Serve essere lungimiranti e adoperarsi di strumenti che possano rispondere a esigenze che prima non c’erano. È un approccio anche nel metodo, oltre che nel merito: ognuno di noi ha un suo posizionamento sociale, non si può parlare di meritocrazia in assoluto, non è scontato che il punto di partenza sia lo stesso per tutti".

Spesso gli episodi di violenza o degrado coinvolgono ragazzi giovani, immigrati o figli di immigrati. Cosa sente di dire a queste generazioni?

"Posto che gli episodi di violenza o i reati vanno sempre stigmatizzati, si tende ad appiattire e collegare il tema dell’immigrazione a quello dell’insicurezza e illegalità. O ancora, a mettere nella stessa categoria un figlio di immigrati nato qui, quindi italiano, e un minore non accompagnato. Se invece pensassimo al beneficio che l’immigrazione può portare, a livello sociale ma anche economico, ci renderemmo conto di quanto quella visione sia ridotta rispetto a un tema molto complesso".