Martiri del 7 luglio. Cuperlo ospite d’onore alla commemorazione nel 64esimo anniversario

Domani alle 9.30 nel cimitero monumentale l’omaggio alle tombe dei caduti. Alle 10.30 verrà deposta una corona davanti al cippo, alle 11 i discorsi .

Martiri del 7 luglio. Cuperlo ospite d’onore alla commemorazione nel 64esimo anniversario

Martiri del 7 luglio. Cuperlo ospite d’onore alla commemorazione nel 64esimo anniversario

Sarà Gianni Cuperlo domani l’ospite principale degli eventi organizzati per commemorare il 64esimo della morte dei cinque Martiri del 7 luglio 1960: Lauro Farioli, Ovidio Franchi, Emilio Reverberi, Marino Serri e Afro Tondelli, i ragazzi con le magliette a strisce caduti nella piazza davanti al teatro Valli in difesa dei diritti, della libertà e della democrazia.

Il programma della celebrazione prevede alle 9.30, nel Cimitero Monumentale (ingresso da via Beretti), l’omaggio alle tombe dei Caduti da parte dei rappresentanti istituzionali, sindacali e delle associazioni partigiane. Ci si sposterà poi in piazza Martiri, dove alle 10.30 verrà deposta una corona davanti al cippo, quindi si seguirà il percorso tracciato dalla pietre d’inciampo poste nei punti precisi in cui i cinque caddero sotto i colpi sparati dalle forze dell’ordine. Infine, alle 11, nei giardini pubblici, svolgeranno le loro riflessioni il sindaco Marco Massari; Elena Carretti, vicepresidente della Provincia; Silvano Franchi, fratello di Ovidio; ed infine l’onorevole Cuperlo.

Sono in programma anche iniziative collaterali: l’inaugurazione a Casa Cervi (Gattatico) del Festival della Resistenza con musica, teatro, incontri e una mostra (il cartellone completo è riportato su questo giornale, nella pagina Val d’Enza, ndr).

Inoltre lunedì 8 luglio, alle 18.30, nella corte della Camera del Lavoro di via Roma verrà presentato il libro di Arturo Bertoldi e Max Collini ’Storie di antifascismo senza retorica’. Gli autori dialogheranno con Cristian Sesena, segretario generale Cgil. L’accompagnamento musicale sarà a cura di Jukka Reverberi. La strage avvenne a seguito della formazione del Governo Tambroni, monocolore Dc con l’appoggio esterno del Msi; in tutta Italia vi furono disordini, e a Reggio la Cgil proclamò un uno sciopero, con un corteo fino in piazza. Qui molti operai si radunarono per cantare inni di lotta. Alle 16,45 un reparto di 350 agenti, al comando del vicequestore Giulio Cafari Panico, caricò la manifestazione pacifica.

f. c.