di Alessandra Codeluppi
La madre, Sabrina Guidetti, non intende costituirsi parte civile verso il figlio Marco Eletti, accusato di aver ammazzato il padre Paolo e anche di aver tentato di uccidere la mamma stessa. La donna, che già aveva deciso durante l’udienza preliminare di non chiedere i danni al figlio, non ha cambiato idea neppure in vista del processo con rito ordinario che si aprirà stamattina davanti alla Corte d’Assise presieduta dal giudice Cristina Beretti, a latere Matteo Gambarati e i membri popolari.
Lei sarà presente, nella stessa aula del tribunale dove ci sarà pure il figlio 34enne, grafico con la passione della scrittura, che deve rispondere dei gravissimi fatti avvenuti il 24 aprile 2021 nella casa dei genitori, a San Martino.
Paolo Eletti fu trovato morto a colpi di martellate in testa: l’autopsia rivelò diciannove ferite. Guidetti fu stordita con un massiccio uso di benzodiazepine e riuscì a riprendersi solo dopo un lungo ricovero ospedaliero. Dopo aver intrattenuto con il figlio, sottoposto alla custodia cautelare in carcere, una corrispondenza epistolare, lei lo ha rivisto per la prima volta in aprile, durante l’udienza preliminare, sciogliendosi in lacrime.
Le pesantissime contestazioni rivolte al figlio, che tramite i legali ha fatto sapere in passato di respingere, e che riguardano anche la donna, non sembrano aver intaccato l’affetto che lei prova per il ragazzo.
Il possibile movente non è finora emerso con certezza: si è parlato di un litigio sulla vendita della casa di San Martino, a cui si accenna nel capo di imputazione, ma anche il disappunto verso la vita extraconiugale del 58enne, che si riconosceva in una diversa identità di genere. Marco Eletti deve rispondere di omicidio aggravato dalla premeditazione, futili motivi e con l’uso di sostanze venefiche: rischia l’ergastolo.
Davanti al gup la difesa aveva chiesto, senza ottenerlo, il rito abbreviato: una domanda che può reiterare anche ora alla Corte d’Assise.
Gli avvocati Domenico Noris Bucchi e Luigi Scarcella avevano fatto decadere in aprile una delle quattro aggravanti iniziali, ovvero aver ucciso il genitore: Paolo Eletti, infatti, non è il padre biologico di Marco, ma lo ha riconosciuto poco dopo la nascita dandogli il proprio cognome. La madre, assistita dall’avvocato Claudio Bassi, sta cercando di ritrovare serenità: da qualche mese ha ricominciato a lavorare e vorrebbe tornare a vivere nella casa di via Magnanini, ancora sotto sequestro.
"Abbiamo chiesto di riacquisire la parte retrostante per poter andarvi ad abitare e fare manutenzione, ma il pm ha dato parere sfavorevole e una settimana fa la Corte si è espressa dicendo no, per permettere altri possibili accertamenti durante il dibattimento".