ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

Maltrattamenti, maestra indagata: "Schiaffi e pizzicotti agli alunni"

L’insegnante 50enne di una scuola della Bassa reggiana è al centro di approfondimenti della procura. Al vaglio i comportamenti verso nove studenti: è stato chiesto l’incidente probatorio per sentire i piccoli

Maltrattamenti a scuola, schiaffi e pizzicotti agli alunni. Maestra nei guai (foto di repertorio)

Maltrattamenti a scuola, schiaffi e pizzicotti agli alunni. Maestra nei guai (foto di repertorio)

Reggio Emilia, 7 novembre 2024 – Bambini che sarebbero stati afferrati per il braccio, stretti o tirati per la maglia. Quaderni presi e sbattuti. Compaiono anche schiaffi, e un pizzicotto, agli allievi nella descrizione generale delle presunte condotte aggressive attribuite a una maestra delle scuole elementari in un paese della Bassa, una 50enne che ora figura indagata per l’ipotesi di reato di maltrattamenti verso nove piccoli studenti.

Come anticipato dal Carlino, il fascicolo d’inchiesta, seguito dal pubblico ministero Francesco Rivabella Francia, è in fase di indagini preliminari ed è stato aperto a seguito della denuncia sporta da una madre: le vicende al centro degli accertamenti investigativi sarebbero avvenute durante l’intero anno scolastico 2023/2024.

L’insegnante non risulta destinataria di misure interdittive relative al suo lavoro, emesse in ambito penale; circa sei mesi fa, secondo quanto emerge dalle carte, era stato invece avviato dall’ufficio scolastico regionale-ambito territoriale di Reggio (che fanno capo al ministero dell’Istruzione) un procedimento disciplinare a suo carico, poi sospeso in attesa dell’esito del filone giudiziario. Sulle vessazioni che la docente avrebbe commesso, sono in corso approfondimenti investigativi.

La Procura ha chiesto di fare un incidente probatorio, cioè accertamenti davanti al giudice cristallizzare in modo anticipato eventuali prove in vista di un possibile processo: l’urgenza è anche dettata dal raccogliere i racconti dei bambini su quanto avrebbero subito.

Prima, però, è necessario verificare la loro capacità di deporre, e poi la loro attendibilità, motivo per cui martedì il giudice delle indagini preliminari Andrea Rat ha incaricato la psicologa Delfina Scicchitano perché faccia una perizia sui bambini, che in caso di parere favorevole inizieranno a essere ascoltati dall’inizio dell’anno prossimo. La maestra è assistita dall’avvocato Liborio Cataliotti: "Un conto è parlare di rigidità dell’insegnamento, altro è l’accusa di maltrattamenti, che la mia assistita rigetta: non sussiste alcun fatto che costituisca reato".

Il difensore puntualizza che "a quanto emerso fino a ora, non vi sono né episodi di lesioni contestati né certificati medici depositati. Si ravvisano quelli che possiamo definire atti di autorità". Il legale fa una riflessione più ampia: "A mio avviso lo ius corrigendi, che esisteva nel mondo romano", cioè il potere correttivo del padre di famiglia che comprendeva anche la forza, "dovrebbe poter tornare, seppur opportunamente regolamentato". Perché? "I genitori si sentono legittimati a contestare gli insegnanti, ma un po’ di autorità aiuta anche la scuola".