Maltrattamenti, assolto dopo 9 anni

Fine di un lungo incubo per un 52enne che era stato accusato e denunciato dall’ex compagna

Sotto accusa per maltrattamenti in famiglia, un uomo di 52 anni è stato assolto "per non aver commesso il fatto", ieri in tribunale a Reggio, al termine di un processo per fatti che risalgono a circa nove anni fa. Imputato era un uomo residente a Rio Saliceto, colpito dalla denuncia dell’ex compagna.

Inizialmente il processo era non solo per maltrattamenti ma anche per la violazione degli obblighi di assistenza familiare e mancata esecuzione di un provvedimento del giudice, sempre legato al sostentamento familiare, in particolare della figlia. Queste ultime accuse, però, sono cadute completamente nella precedente udienza del processo, in quanto la parte lesa, ovvero l’ex convivente, ha deciso di ritirare la querela.

Pare, infatti, che l’uomo alla fine avesse provveduto a versare la somma prevista. Sono però rimaste in piedi le accuse per maltrattamenti.

Durante il processo, davanti al giudice Giovanni Ghini (pm Maria Rita Pantani), sarebbero emerse delle contraddizioni tra le accuse formulate in denuncia e le dichiarazioni rese in tribunale dalla ex convivente e dalla madre di lei.

Il giudice, al processo concluso ieri in serata, ha assolto l’imputato, ritenendo che non vi fossero riscontri sufficienti in merito agli avvenuti maltrattamenti.

La donna, costituita parte civile, era assistita dagli avvocati Vera Sala e Stefania Musi, mentre l’imputato è stato difeso dagli avvocati Daniela Denti e Matteo Iotti.

Comprensibile, ovviamente, la soddisfazione dell’uomo di 52 anni che, dal suo punto di vista, alla lettura della sentenza, dopo un lungo "calvario" giudiziario, a quasi dieci anni dai fatti contestati, si è tolto un grande peso.

La storia tra i protagonisti della vicenda era iniziata nel 2008, poi il rapporto si era incrinato.

Secondo l’accusa, l’uomo avrebbe manifestato un atteggiamento aggressivo, con offese e parole poco amichevoli, anche davanti alla figlia.

Un rapporto ulteriormente incrinato da presunti mancati versamenti di denaro da parte dell’uomo per il mantenimento della figlia che sono stati poi sanati con il passare del tempo.

Nel corso del processo era stata sentita anche l’ex suocera dell’imputato, la quale aveva accolto figlia e nipote quando la crisi di coppia si era fatta evidente.

Ma le tesi accusatorie non sono state confermate in udienza, tanto che il giudice ha optato per l’assoluzione, chiudendo, così, una vicenda lunga e che, per l’accusato, è stata sicuramente poco piacevole.

a.le.