Reggio Emilia, 29 marzo 2018 -“PIETAS”. Così è stata denominata l’operazione condotta dai carabinieri della compagnia di Reggio Emilia, coordinati dal sostituto procuratore Maria Rita Pantani, in quanto le 13 operatrici sociosanitarie finite nei guai non sembrano essere state animate dal sentimento di compassione e rispetto per gli anziani che assistevano quotidianamente.
Le indagini, supportate anche da intercettazioni ambientali audio-visive, hanno infatti rivelato che in una struttura comunale per anziani, convenzionata con il Servizio Sanitario Nazionale ed accreditata ad una cooperativa di Reggio, molti ospiti anziani e incapaci di provvedere a se stessi venivano maltrattati, con continue vessazioni fisiche e psicologiche da parte di operatrici sociosanitarie.
Alle prime luci di oggi i carabinieri reggiani, tra le province di Reggio Emilia e Modena, hanno dato esecuzione ad una misura cautelare nei confronti di sei delle tredici operatrici sociosanitarie indagate alle quali il Tribunale di Reggio Emilia, su richiesta della procura reggiana, ha applicato la misura cautelare della sospensione della professione di operatore sociosanitario per un periodo che varia dai sei ai dodici mesi per le posizioni più gravi.
Pesanti le accuse rivolte alle tredici operatrici sociosanitarie chiamate a rispondere del reato di continuazione nel reato di maltrattamenti aggravati dall’averli commessi nei confronti di persone incapaci di potersi difendere nonché dall’essere stati commessi da persone incaricate di un pubblico servizio. Indagata anche la coordinatrice della struttura accusata del reto di omissioni di atti d’ufficio per aver omesso, essendo a conoscenza dei fatti, di denunciarli all’autorità giudiziaria. Vessazioni fisiche e psicologiche quelle contestate alle operatrici sociosanitarie indagate, consistenti in percosse, anche con pugni al volto, agli anziani ospiti che venivano allontanati dal sistema di allarme al fine di impedirne l’attivazione, lasciati sporchi per diverse ore e non rispondendo alle loro richieste.
«Stai fermo qua e aspetta la tua ora», «ti faccio volare fuori dalla finestra come Superman», «mucca»: queste alcune delle frasi rivolte alle vittime anziane ospitate nella struttura. Le indagini sono scattate dopo le denunce fatte dai familiari di alcuni anziani ricoverati nella struttura che avevano rilevato, nel corpo dei congiunti ricoverati, evidenti segni poi ricondotti alle violenze subite. Le tredici operatrici socio sanitarie indagate hanno un’età che varia dai 54 anni per la più anziana ai 35 anni per la più giovane. Sono tutte residenti in provincia di Reggio Emilia ad eccezione di una 50enne residente nel Modenese. Reggiana anche la 35enne coordinatrice della struttura.