Lui, un giovane di 25 anni, è finito a processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia.
È stata la madre a denunciarlo, stanca dei comportamenti che il ragazzo teneva verso di lei e nei confronti dei nonni: condotte avvenute nella loro abitazione di San Martino e consistite in ripetuti insulti verbali (non sono state segnalate aggressioni fisiche) che lui ha rivolto loro nel corso del 2022.
Il ragazzo risulta avere problemi psichiatrici, già acclarati all’epoca dei fatti contestati, nonché una dipendenza dall’alcol.
A seguito della segnalazione del genitore, per lui era stata disposta la misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare. Il giovane ha scelto il rito abbreviato, che permette lo sconto di un terzo di pena in caso di condanna: ieri si è concluso il processo davanti al giudice dell’udienza preliminare Andrea Rat.
I parenti hanno deciso di non costituirsi parte civile.
Per lui il pubblico ministero Piera Cristina Giannusa ha chiesto due anni di pena.
L’avvocato difensore Sabrina Ori si è soffermata sulla sua condizione di persona fragile, che ora è ospite di una struttura specializzata per il recupero. Al termine della discussione, il gup ha deciso una condanna di 1 anno e 9 mesi, con la sospensione condizionale della pena subordinata alla frequentazione di un corso di recupero per uomini maltrattanti.
Alessandra Codeluppi