REDAZIONE REGGIO EMILIA

Maltempo, i comitati: "L’alluvione non è finita". L’appello a un controllo più attento sugli argini

Aria Buona e Aria Pulita: "Pesanti conseguenze economiche per le famiglie, servono azioni concrete".

Uno degli allagamenti verificatisi a Cadelbosco durante la recente alluvione

Uno degli allagamenti verificatisi a Cadelbosco durante la recente alluvione

"L’alluvione non è finita". Lo dichiarano i comitati Aria Buona di Gualtieri e Aria Pulita di Cadelbosco, attraverso i loro presidenti Paolo Ferrarini e Claudio Giacca. "I giorni che passano dal ritiro dell’acqua – aggiungono i Comitati – stanno facendo emergere pesanti conseguenze economiche per famiglie e aziende, che non vanno lasciate sole. I Comuni, che rappresentano lo Stato più vicino ai cittadini, devono poter contare sull’azione concreta e tempestiva di Regione e Governo finalizzata ad aiutare economicamente famiglie e aziende colpite".

Ma non solo. "Il ripristino degli argini collassati di Crostolo e Tassone – si aggiunge – ha costituito un intervento indispensabile ma non certo sufficiente per mettere il nostro territorio al riparo dal ripetersi dei tragici eventi dei giorni scorsi. Per progettare e realizzare un intervento in grado di affrontare strutturalmente la sicurezza degli argini rimane prioritariamente da conoscere e da comunicare lo stato esatto in cui versano gli argini, anche a causa della presenza di nutrie, tassi, istrici e volpi, oltre alla messa in opera di un piano di manutenzione dell’alveo per una corretta gestione della vegetazione a partire da quella accumulata sulle sponde a seguito degli eventi recenti". "Più passa il tempo – aggiungono – e più emerge con chiarezza l’inadeguatezza di AiPo. La mancata comunicazione delle condizioni reali in cui versano gli argini, costituisce un fatto gravissimo che rivela la necessità e l’urgenza di una profonda riforma. AiPo non deve essere governata dagli assessori regionali all’ambiente, ma direttamente dai presidenti delle Regioni, perché i cambiamenti climatici e le loro conseguenze costituiranno sempre più il fattore centrale della vita economica e sociale". Antonio Lecci