FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Maltempo, coltivazioni distrutte: "Interi campi danneggiati, soffre la produzione di grano"

Alessandro Corchia (direttore Coldiretti): "Compromesse la qualità e la quantità dei raccolti. Aziende agricole in difficoltà anche per colate di fango e per i detriti portati dalle esondazioni". .

Maltempo, coltivazioni distrutte: "Interi campi danneggiati, soffre la produzione di grano"

Maltempo, coltivazioni distrutte: "Interi campi danneggiati, soffre la produzione di grano"

Coltivazioni di frumento schiacciate dalle bombe d’acqua, campi di foraggio distrutti, terreni talmente allagati da rendere impossibile la mietitura delle spighe già mature, semine di mais bloccate, la raccolta dei pomodori resa difficile dai pantani… A un anno di distanza dalle alluvioni 2023, anche la campagna agricola dell’estate 2024 è messa a rischio dai nubifragi che hanno colpito il nostro territorio. "Gli eventi sono catastrofali e ormai non sono più un’eccezione, ma l’evidente conseguenza della tropicalizzazione del clima – afferma Alessandro Corchia, direttore di Coldiretti Reggio –. Ciò che ha maggiormente sofferto per le piogge è la produzione di grano: in collina e montagna ci sono interi campi danneggiati dal ruscellamento. Le esondazioni dei fossi e le colate di fango hanno inoltre portato detriti, pietre, ramaglie sui campi che mettono in difficoltà il lavoro delle aziende agricole ora e lo faranno anche in futuro, se non saranno rimossi. E per rimuoverli gli imprenditori dovranno fare lavoro straordinario", in una situazione in cui, in montagna, a causa degli smottamenti diventa anche difficile muoversi lungo le strade rurali e le carraie. La sigla agricola sta svolgendo una ricognizione dei danni tra gli associati e solo nei prossimi giorni sarà in grado di quantificare economicamente la situazione di crisi. Si pensi che, ad esempio nel Modenese, l’esondazione del Secchia ha allagato i frutteti e i campi di grano mentre le mietitrebbia erano pronte ad entrare in azione, causando di fatto la perdita completa della produzione… Ma già da ora si può affermare che non solo la quantità dei raccolti ma anche la qualità sono compromesse: "Per la fienagione abbiamo avuto mesi eccezionali, ma ora i terreni sono umidi. Questi eventi impongono alla produzione vitivinicola e frutticola di cambiare il calendario agronomico anche dal punto di vista fitosanitario. A seconda della fase vegetativa della coltura, si rischiano muffe, funghi, parassiti e bisogna intervenire. Interventi che ovviamente incidono sui costi: le aziende devono sopportare ed effettuare maggiori investimenti". Davanti a questo scenario desolante, emerge come un vero baluardo di resilienza la figura dell’agricoltore: "Il tema è quella della manutenzione del territorio costante. Come Coldiretti ha sempre sottolineato, l’agricoltura ha una funzione importante di presidio. Forse non è chiaro a tutti, ma godere di un territorio come la nostra montagna è possibile perché l’attività agricola è un continuo lavoro di cura – piccoli drenaggi, interventi di prevenzione, di rimozione di piccoli smottamenti, ecc – su terreni propri o in locazione ma con effetti positivi per tutta la comunità. La nostra lista, che ha vinto le elezioni del Consorzio di Bonifica dell’Emilia Centrale, proprio perché riconosce queste competenze e buone pratiche, ha intenzione di dare specifici ristori e contributi alle aziende che svolgono questo ruolo non solo economico ma sociale". Un ruolo ancora più importante in montagna e collina, dove le fattorie sono un presidi economico-sociali contro lo spopolamento.