REDAZIONE REGGIO EMILIA

Macchinette del caffè tarate a ’zero zucchero’

Il Servizio Sanitario regionale promuove la salute nei luoghi di lavoro con azioni come camminate di gruppo, menu ipocalorici e screening. A Reggio Emilia, l'azienda sanitaria ha eliminato lo zucchero dalle bevande calde, risparmiando 3.680 chili in un anno. Le mense offrono cibi sani e biologici, promuovendo scelte consapevoli.

L’impegno del Servizio Sanitario regionale nella promozione della salute si articola anche all’interno dei luoghi di lavoro e delle stesse aziende sanitarie le quali contano migliaia di dipendenti.

Per fare prevenzione tutto può servire: organizzare camminate di gruppo, definire menu ipocalorici nelle mense, favorire l’attività fisica, sensibilizzare rispetto all’assunzione di comportamenti a rischio e incentivare l’adesione agli screening.

Esempi di azioni e buone pratiche sono indicati nel Piano regionale della Prevenzione (Prp) 2021-2025 nella sezione ‘Luoghi di lavoro che promuovono salute’. Da Piacenza a Rimini, sulla base dei dati raccolti e aggiornati a dicembre 2023, hanno aderito al programma 206 aziende pubbliche e private, per un totale di oltre 80.000 lavoratori e lavoratrici che possono essere coinvolti nelle attività.

L’azienda sanitaria di Reggio Emilia conta oltre 7mila dipendenti e propone attivamente iniziative virtuose, grazie all’impegno costante del Dipartimento Sanità pubblica e del Servizio Logistico Alberghiero.

Tra queste, una in particolare ha avuto un impatto misurabile. Nelle 260 macchinette erogatrici di bevande calde presenti in tutte le sedi di città e provincia, ormai da 3 anni, è stato azzerato il livello di zucchero proposto di default. In altre parole, la scelta di aggiungere zucchero alla bevanda (1/2/3 pallini o più) implica un gesto consapevole. Con questo semplice accorgimento, nei 12 mesi che vanno da novembre 2022 a novembre 2023, periodo nel quale sono state consumate oltre 1 milione 250mila bevande calde, si è potuto calcolare che sono stati risparmiati 3.680 chili di zucchero che, tradotti in calorie non ingerite sono pari a 14,5 milioni.

Scelte consapevoli anche nei menù delle mense aziendali con l’eliminazione o riduzione di alcuni tipi di condimento e l’abbondante offerta di verdure crude e cotte, frutta, legumi, cibi di stagione e secondi piatti senza proteine animali (spa). Nell’ambito dei contratti di concessione degli spazi all’interno degli ospedali per i servizi bar è stata introdotta da alcuni anni l’offerta di pietanze e prodotti biologici e a Km zero; l’offerta è anche tesa ad aumentare il consumo di frutta e verdura cotta, cruda, in diversi formati (es centrifugati), e ad offrire alternative al consumo di proteine animali.