FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Cadavere a Reggio Emilia, la macabra coincidenza: nella stessa casa un figlio ammazzò la madre 19 anni fa

Il turbamento del vicino di casa Giuseppe Filippini: "Nel 2011 io stesso sono stato vittima di una efferata rapina".

Reggio Emilia, 13 luglio 2023 – Gaetano Impellizzeri, agente di commercio, sbarcò all’aeroporto di Orio Al Serio con un volo proveniente da Trapani attorno alle 8 del mattino. Chiamò la propria compagna attorno alle 17, poi di lui si perse ogni traccia. Dove si recò? Chi doveva incontrare? Fu attirato in una trappola? Come da Bergamo si spostò nel reggiano, dove verosimilmente trovò la morte, forse proprio in via Casanova? Sono le domande a cui deve trovare una risposta il pm Giacomo Forte, in attesa che l’autopsia e l’esame del Dna confermino l’identità del cadavere.

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Allo stato delle indagini, comunque, il delitto non avrebbe connessioni con la criminalità organizzata. Il casolare di via Casanova potrebbe essere la chiave di volta dell’indagine. Quel che si sa è che nel 2004 nella stessa casa si consumò un matricidio: Christian Schiavi ammazzò la madre Anna Previato per pochi spiccioli. Ma chi vi abitava all’epoca della scomparsa dell’agente?

"Da quella casa sono passate numerose famiglie e singoli, anche un mio dipendente. Alcuni erano soggetti un po’ ‘ai margini’. All’epoca non ricordo chi ci abitasse", spiegava ieri Giuseppe Filippini, ad di ’Cascine Emiliane’ (foto), prestigiosa azienda di confezionamento di formaggi, la cui sede principale si trova a una ventina di metri dal luogo di rinvenimento del corpo.

"Ieri mattina ho visto numerose auto arrivare e persone perlustrare l’area – ci racconta –. Poi sono venuti da noi, si sono presentati come carabinieri, e ci hanno chiesto dei scacchi di plastica. Oggi sono ritornati, ma in divisa".

Filippini e la moglie a fine luglio 2011 subirono una terribile rapina in villa: "La nostra abitazione è qui accanto all’azienda. A seguito di quell’aggressione, abbiamo sempre avuto guardie giurate la notte e abbiamo installato telecamere sul perimetro. Se il delitto è avvenuto in quella casa, nessuno se n’è accorto". Impellizzeri, originario di Messina e residente a Isola delle Femmine, era un rappresentante di elettrodomestici e auto che si spostava spesso per lavoro, anche all’estero. Quando non diede più notizia di sé iniziarono indagini a 360°, inutili. I familiari si rivolsero anche al programma "Chi l’ha visto?", ma non furono raccolte testimonianze utili. Fino alla clamorosa svolta di martedì.

Tra le ipotesi su cui la Procura sta lavorando è che l’uomo sia stato ucciso e sepolto in concomitanza con la sua scomparsa. Le figlie, Alessia ed Eleonora Chiara, e gli altri familiari sono venuti a conoscenza della svolta nel caso quando il loro legale, l’avvocato Giuseppe Accardo del Foro di Marsala, è stato avvisato dalla Procura reggiana del conferimento dell’incarico ad un medico legale "al fine di coadiuvare la polizia giudiziaria nel dissotterramento di un cadavere e procedere al relativo esame autoptico". Le due giovani donne sono "a totale disposizione degli inquirenti e manifestano la volontà di contribuire alla ricerca della verità anche mediante indagini difensive" che verranno svolte dall’avvocato, e si dicono "a disposizione anche di fornire materiale generico utile all’identificazione del corpo". L’avvocato spiega: "Dalle prime informazioni che si apprendono appare verosimile l’ipotesi che il ritrovamento della salma possa essere stato indicato da parte di un collaborante e sia stato un omicidio a colpi di armi da fuoco".