FRANCESCO PIOPPI
Cronaca

L’Unahotels nel fortino ungherese. Prova di maturità per i biancorossi

Champions, la Reggiana ospite stasera del Szombathely. Per dare continuità al gioco espresso con Treviso

L’Unahotels nel fortino ungherese. Prova di maturità per i biancorossi

Sasha Grant, un mastino in difesa

Dopo la prima vittoria stagionale con il Rytas Vilnius – a cui sono seguiti i successi in campionato con Cremone e Treviso – il cammino europeo della Pallacanestro riparte da Szombathely, cittadina ungherese di circa 80mila abitanti ad appena 10 chilometri dal confine austriaco. Qui, a partire dalle 18, i biancorossi affronteranno il ‘Falco’, club che ha vinto gli ultimi quattro campionati magiari e che nel primo impegno di ‘Basketball Champions League’ ha sconfitto a domicilio (84-75) i polacchi dello Slask Wroclaw. Mattatore dell’incontro la guardia Zoltan Perl che con 29 punti (frutto di 11/19 da 2 e 2/3 da 3) e 7 rimbalzi ha trascinato i propri compagni di squadra.

Oltre a questa vecchia conoscenza del campionato italiano – due stagioni a Capo d’Orlando tra il 2015 e il 2017 e poi sette partite nel 2017 con Treviso – i biancorossi dovranno tenere d’occhio un altro giocatore transitato nella nostra Serie A come Matt Tiby che ha un trascorso, seppure breve, a Cremona (6 gare nel 2019 a 8 punti di media). Attorno a loro due ruotano altri elementi interessanti come il play Marcell Pongo, l’ala piccola Marvin Clark e l’ala Nikola Popovic, in grado di portare energia ed esperienza alla squadra allenata da coach Milos Konakov.

Si tratta quindi di un avversario di discreto livello, sicuramente ‘inferiore’ dal punto di vista del potenziale rispetto alla Unahotels, ma che non andrà in nessun modo sottovalutato. Dalla loro infatti ci sarà anche un palasport molto appassionato come la ‘Savaria Arena’ che può ospitare fino a 4700 spettatori e che può contare su due distinti gruppi di tifosi organizzati, gli ‘Ultras Savaria’ e la ‘Yellow and Black Brigade’.

Per Reggio si tratta di un piccolo esame di ‘continuità’ perché nel secondo tempo con Treviso si è vista finalmente la squadra che tutti – coach Priftis in primis – aspettavano fin dall’inizio della preparazione. Un collettivo in grado di stringere le maglie in difesa, di fare la voce grossa a rimbalzo e di attaccare con un gioco corale in cui, di volta in volta, il singolo più ispirato si prenda le responsabilità di concludere. Nell’ultima gara è un compito che è toccato, sul finale, soprattutto a Barford (autore del proprio high stagionale con 24 punti), ma la prova della collaborazione totale sono stati soprattutto i sei uomini in doppia cifra. Segnali incoraggianti, di crescita, che dovranno essere confermati stasera quando probabilmente verranno coinvolti maggiormente anche quei giocatori come Filippo Gallo, Sasha Grant, Stephane Gombauld e Matteo Chillo che fino a questo momento hanno giocato meno minuti. Portare a casa due punti anche oggi significherebbe mettere già una bella ipoteca almeno sul discorso play-in a cui parteciperanno la seconda e la terza del girone, mentre la prima accederà direttamente alla fase successiva e l’ultima sarà eliminata.