REDAZIONE REGGIO EMILIA

L’omicidio di Casina. Processo ai minorenni: reato estinto con studio e volontariato

I due ragazzi erano imputati nel procedimento sulla morte del 46enne. Uno di loro tirò un pugno a Walter Fornaciari, facendolo cadere a terra.

L’ingresso del tribunale dei minori di Bologna

L’ingresso del tribunale dei minori di Bologna

Davanti al giudice Anna Filocamo del tribunale dei minori di Bologna, nell’udienza del 24 settembre, due dei giovani coinvolti nell’episodio che comportò la morte di Walter Fornaciari si sono detti dispiaciuti e hanno pianto. I due ragazzi figuravano imputati, a vario titolo, nel procedimento sulla morte del 46enne Walter Fornaciari, che fu trovato in gravissime condizioni nella notte del 26 ottobre 2021 lungo via Roma a Casina, dove abitava. Per entrambi, dopo essere stati ammessi alla messa alla prova per 20 mesi con esito positivo – periodo trascorso tra volontariato e studio – è stata dichiarata l’estinzione dei reati: un minorenne era accusato di omicidio preterintenzionale, un altro di favoreggiamento (per dichiarazioni incomplete rese all’autorità giudiziaria così da aiutare l’amico) e spaccio; era stato indagato pure un terzo per falsa dichiarazione, la cui posizione fu però stralciata.

Fornaciari fu ritrovato con ferite alla testa: trasportato con l’elicottero all’ospedale di Parma, morì dopo dieci giorni in Rianimazione.

La vittima aveva problemi di alcol: non era la prima volta che veniva trovato accasciato lungo la strada.

A seguito delle indagini dei carabinieri, emerse un accerchiamento subito da parte di un gruppo di ragazzi tra i 14 e i 17 anni, e poi un pugno, dato da uno di loro, che per Fornaciari si rivelò fatale, facendolo cadere a terra. La Procura dei minori chiese il rinvio a giudizio per tre minori. Per due di loro, passati al vaglio dell’udienza preliminare, il giudice decise nel gennaio 2023 di applicare un programma di recupero per venti mesi, composto da varie attività. Il giovane nato nel 2006, accusato di omicidio preterintenzionale, difeso dall’avvocato Alessandro Sforza, ha aiutato gli anziani di una casa di riposo, ha coadiuvato il padre nel lavoro in fabbrica, ha proseguito gli studi e ha fatto sport: tutte attività concluse di recente con una relazione positiva dei servizi sociali.

In passato lui raccontò che Fornaciari, ubriaco, lo prese a schiaffi, lui gli diede un colpo al viso per difendersi ma poi il 46enne cadde a terra, conseguenza inaspettata.

L’altro ragazzo, diventato da poco maggiorenne, e che all’epoca dei fatti aveva 16 anni, era assistito dall’avvocato Katia Canali: pure lui ha trascorso venti mesi impegnandosi nello studio, nel volontariato nella pubblica assistenza e in una casa protetta. L’avvocato Domenico Noris Bucchi difese Walter Fornaciari nel processo che lo vedeva imputato per una grave accusa da cui fu scagionato: "Walter era molto buono, fu una persona sfortunata. Nella vicenda giudiziaria in cui lo assistetti fu accusato ingiustamente e poi assolto con formula piena. Era un uomo che aveva bisogno di aiuto".

al. cod.