REDAZIONE REGGIO EMILIA

Lite social tra Fratelli d’Italia e Tarquini

Vinci ed Eboli attaccano l’avvocato. Lui replica: "Sarebbe meglio pensare a vincere"

Vinci ed Eboli attaccano l’avvocato. Lui replica: "Sarebbe meglio pensare a vincere"

Vinci ed Eboli attaccano l’avvocato. Lui replica: "Sarebbe meglio pensare a vincere"

Volano gli stracci nel centrodestra reggiano con la bagarre che si accende sulle candidature civiche, in particolare quella di Giovanni Tarquini schierato nel listino dell’aspirante governatrice di coalizione, Elena Ugolini. A dare fuoco alla miccia è Gianluca Vinci, deputato di Fratelli d’Italia che ha attaccato il collega avvocato parlando di "sconcerto generato nell’alleanza" dettato dal suo ruolo di difensore dell’assolto Andrea Carletti, ex sindaco Pd di Bibbiano, nel processo sugli affidi. "La mia candidatura al consiglio regionale ripropone purtroppo le stesse dinamiche già vissute in occasione della mia candidatura a sindaco, vale a dire il tentativo di alcuni rappresentanti locali della destra di prendere da me le distanze, più preoccupati di conservare il loro posticino che di battere la sinistra", ha replicato Tarquini (foto) sui social. Sulla vicenda è intervenuto anche Marco Eboli, deus ex machina della destra reggiana: "Senza i partiti del centrodestra caro Giovanni restavi a giocare a tennis e in consiglio comunale non ci arrivavi...". E da qui si è scatenato un botta e risposta tra altri esponenti, da resa dei conti.

Sulla diatriba si è espresso anche Matteo Marchesini, già candidato in lista civica con Tarquini alle scorse amministrative. "Non si può decidere di candidare alla presidenza della regione una figura civica e contemporaneamente criticare i suoi sostenitori e candidati civici solo perché non esponenti di partito e quindi non allineati. Questa è ‘schizofrenia politica’ – chiosa l’avvocato – C’è una contraddizione evidente nella strategia politica di alcuni partiti. Se si decide di candidare una figura civica per la presidenza di una regione, significa che si riconosce valore nell’essere “al di fuori” dei partiti, puntando su una persona percepita come indipendente e lontana dalle dinamiche partitiche". Tuttavia, conclude Marchesini, "criticare i sostenitori o i sui candidati è del tutto incoerente. Si resta attoniti nel constatare ancora una volta come la cura dell’orticello sia più forte della voglia di vincere. Egoismi inutili e controproducenti. Auspico che i cittadini lo comprendano e votino per buon senso e valori".