ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

L’inchiesta ’Aspromonte emiliano’. Chiesti 18 anni per Francesco Silipo

Tra le accuse narcotraffico, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, sequestro di persona a scopo di estorsione e armi, con l’aggravante mafiosa. Il pm della Dda ha domandato la condanna per altri 13 residenti nel Reggiano.

Tra le accuse narcotraffico, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, sequestro di persona a scopo di estorsione e armi, con l’aggravante mafiosa. Il pm della Dda ha domandato la condanna per altri 13 residenti nel Reggiano.

Tra le accuse narcotraffico, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, sequestro di persona a scopo di estorsione e armi, con l’aggravante mafiosa. Il pm della Dda ha domandato la condanna per altri 13 residenti nel Reggiano.

Narcotraffico, riciclaggio, intestazione fittizia di beni, sequestro di persona a scopo di estorsione e armi, con l’aggravante mafiosa. Sono i reati contestati a vario titolo ai 53 imputati dell’operazione ‘Aspromonte emiliano’, approdata all’udienza preliminare a Bologna davanti al giudice Andrea Salvatore Romito.

Ieri il pubblico ministero della Dda Roberto Ceroni (nella foto) ha avanzato le richieste di condanna per i 35 che hanno scelto il rito abbreviato (una posizione è stata esclusa dalla discussione), con domande di pena fino a 20 anni. L’inchiesta, condotta dalla guardia di finanza di Bologna, culminò nel maggio 2023 in 41 misure cautelari a carico di persone ritenute esponenti della criminalità organizzata di Reggio Calabria e Crotone, in affari coi cartelli della droga di Colombia, Perù e Bolivia. Furono sequestrati 87 chili di droga, ma l’organizzazione avrebbe movimentato 1,7 tonnellate di stupefacenti durante il lockdown. Si contesta l’associazione a delinquere finalizzata ad acquistare e a rivendere ingenti quantitativi di droga - cocaina, marijuana e hashish -, con l’aggravante di aver agevolato la consorteria Romeo-Staccu di San Luca (Reggio Calabria). La Dda individua il vertice indiscusso in Giuseppe Romeo, ritenuto di rilevante spessore criminale: inquadrato come uomo della ‘ndrina Staccu di San Luca, latitante in Spagna dal 2018 e arrestato nel marzo 2021, avrebbe fatto arrivare centinaia di chili di droga al mese. È stato anche individuato un gruppo cinese che faceva pagamenti verso il Sudamerica con il ‘fen ch’ien’, sistema informale di trasferimento di denaro con cui sarebbero stati ripuliti 5 milioni di euro.

Richieste di pena. Quattro gli uomini a cui si contesta di essere i promotori del sodalizio: per Giuseppe Romeo (1986), nato a Locri, ieri il pm Ceroni ha chiesto 20 anni di condanna, compreso lo sconto di un terzo per l’abbreviato. Poi c’è Francesco Silipo (1988), nato a Crotone e residente a Gualtieri, che e il fratello di Salvatore Silipo, ucciso il 23 ottobre 2021 nell’officina Dante Gomme a Cadelbosco Sopra: per lui domandati 18 anni. Oltre a Pietro Costanzo (1992), nato a Catanzaro: 20 anni; e Giuseppe Condello (1970), nato Taurianova (Rc): 18 anni.

Per gli altri imputati legati alla nostra provincia, ecco le richieste di pena. Giuseppe Cistaro (1979), nato a Crotone e residente a Sant’Ilario: 14 anni di condanna. Niko Costanzo (1994), nato a Catanzaro e residente a Quattro Castella: 6 anni. Rosario Costanzo (1994), nato a Petilia Policastro (Catanzaro) e residente a Quattro Castella: 8 anni. Alessio Drago (1993), nato a Cariati (Cosenza) e domiciliato a Cadelbosco: 11 anni e 4 mesi. Claudio Fava (1982), nato a Scandiano e residente a Reggio: 10 anni e 8 mesi. Giovanni Generoso (1994), nato a Guastalla residente a Gualtieri: 10 anni. Nertil Hoxhaj (1985), albanese residente a Cadelbosco Sopra: 14 anni. Gennaro Lonetti (1987), nato a Cariati (Cs) e residente a Gualtieri: 16 anni. Costanzo Sanna (1963), originario di Sassari e residente a Reggiolo, ex carabiniere: 6 anni e 8 mesi. Francesco Ventura (1979), nato a Isola Capo Rizzuto (Cz) e residente a Poviglio: 5 anni e multa di 16mila euro, chiesta l’assoluzione per un’accusa. Francesca Santoriello (1999), nata a Maddaloni (Ce) e residente a Bagnolo: 6 anni. Ottavio Sirto (1961), nato a Isola Capo Rizzuto e residente a Gualtieri: 4 anni e 8 mesi, 6mila euro di multa, assoluzione per un’accusa. Francesco Sirto (1985), nato a Crotone e residente a Gualtieri: 4 anni e 5mila euro di multa, assoluzione da un’accusa.