TOMMASO VEZZANI
Cronaca

Lillo Gaspari, da 35 anni al volante della Regia: "Nesta mi volle al suo fianco negli spogliatoi"

Gli aneddoti dello storico autista dei granata: "Una volta ad Andria spararono attorno all’hotel. E a Verona ci rubarono il pullman..."

Lillo Gaspari, da 35 anni al volante della Regia: "Nesta mi volle al suo fianco negli spogliatoi"

Gli aneddoti dello storico autista dei granata: "Una volta ad Andria spararono attorno all’hotel. E a Verona ci rubarono il pullman..."

"Ogni squadra vuole il suo autista: con il passare del tempo cresce la fiducia e si diventa quasi uno di loro". Lillo Gaspari è l’autista della Reggiana dal 1989 e in città è ormai un’istituzione, tutti lo conoscono.

Gaspari, da quando ‘scarrozzate’ la Regia?

"Mio padre fondò la ‘Gaspari viaggi’ nel 1974 a Civago e si fece notare dalla società nei primi ritiri a fine anni ’80. Nell’87 cominciò mio fratello, poi però io ero il vero grande appassionato e appena compiuti 21 anni presi la patente per il pullman e mi misi al volante. Non l’ho più lasciato".

Di fianco all’autista si siedono sempre gli allenatori ed è famoso il confronto fra Ancelotti e Dal Cin al telefono, quando Carletto stava per essere esonerato. Lei se ne accorse?

"Sì, me lo ricordo bene. Avevamo perso a Pescara e lui fece metà del viaggio al telefono e metà a parlare con me. Anche lui era sconcertato, aveva paura di non arrivare alla fine della settimana. Invece fu confermato e da lì partì la cavalcata, proprio contro il Venezia di Marchioro".

Che rapporto ha avuto con i mister in questi 35 anni?

"Mi sono sempre trovato molto bene con tutti. Penso a Colombo, Rumignani, Oddo, Mangone, Vullo, Villiam Vecchi… Allo stadio c’è una mia foto con Ancelotti, abbracciati nell’esultanza a Verona, ma anche coi giocatori ho passato bei momenti. Ricordo quando a San Siro contro il Milan vidi la partita prima in tribuna e poi a bordocampo con Morello e Futre, l’emozione sull’ultima parata di Taffarel. Sono talmente tanti ricordi che è quasi impossibile tirarli fuori tutti. Con qualcuno mi sento ancora, Scienza, Esposito, Padovano, mister Pane... Con quest’ultimo ricordo il dolce ritorno da Castelnuovo Garfagnana: per festeggiare la vittoria della C2 facemmo il Passo Radici con caroselli lungo tutta la montagna. Ma anche l’anno prima, quando perdemmo la finale playoff a Pagani e nel viaggio di notte ci facemmo compagnia, per consolarci e per non addormentarci".

L’aneddoto più bello?

"L’anno scorso prima di Natale abbiamo incontrato il Catanzaro. Io ero tesissimo e Nesta se n’è accorto. Non ci ha pensato un momento: ‘Non ho mai visto un autista così. Appena arriviamo scendi, ti voglio di fianco a me per il discorso alla squadra’. Di fronte ai giocatori mi ha indicato per far capire quanto era importante la partita. Abbiamo vinto, è andata bene".

La musica è protagonista sul pullman?

"In realtà non la mettiamo mai, però non posso dimenticare quando Alvini durante i playoff mise ‘Su di noi’, di Pupo. Lui in bus era uno piacevole, si caricava molto e faceva lo stesso con la squadra, quando i tifosi ci aspettavano si emozionava e andava al centro a dire ‘Guardate quanta gente, guardate per chi dobbiamo giocare. Per questi non possiamo mollare mai’".

Il bus è spesso protagonista anche nei caroselli e nei festeggiamenti...

"Sì, l’ultimo l’anno scorso con Diana, ma lì io non guidavo, ero su con la squadra a festeggiare. Indimenticabile il ritorno da Cesena nel ’93, le auto dei tifosi ci accompagnarono in corteo".

Episodi brutti?

"Beh, il pullman sparito durante la notte e mai più ritrovato a Verona è indimenticabile. Era il 15 marzo 2009, tra l’altro il giorno prima del mio compleanno, io alle 7 di mattina scesi per strada e corsi attorno all’albergo pensando a un’allucinazione o a uno scherzo. Ma era tutto vero. E poi le varie sassaiole a Parma, Piacenza o Spezia, ma la più grossa forse l’hanno fatta i nostri stessi tifosi quando perdemmo a Brescello e misero degli alberi di traverso in mezzo alla strada. Ricordo anche la trasferta ad Andria con Marchioro, noi già promossi e loro disperati per la salvezza. La notte spararono attorno all’hotel, allo stadio la polizia scomparve e mille tifosi fecero oscillare il nostro pullman cantandoci ‘Perdere o morire’...".

La Gaspari Viaggi trasporta anche Sassuolo e Bologna, ma anche la Unahotels e la Virtus nel basket. In passato ha caricato la Nazionale, quando venne a giocare a Reggio nell’era Sacchi, e Lillo Gaspari – che durante la settimana fa il tassista – ha portato in giro anche Luciano Ligabue e Franco Battiato. Chilometri di storie da raccontare...