"Era una di noi, sempre alla mano, cordiale, parlava con gli operai e i dipendenti, trattava tutti allo stesso modo, italiani e stranieri, non c’era differenza". Chi, come il veterinario della grande azienda, ha conosciuto Lia Ferrarini, tragicamente scomparsa in un incidente con il trattore mentre lavorava nella sua azienda a Botteghe di Albinea, venerdì pomeriggio, non può non ricordarla così, come la si vedeva tutti i giorni: con il sorriso, sempre impegnata, competente e professionale. Gravissimo lutto quello che ha colpito la società agricola Ferrarini, nota ovunque per i suoi prosciutti, formaggi, aceto balsamico e Parmigiano Reggiano, tutti prodotti di altissima qualità. Lia, 56 anni, è stata trovata a terra dagli operai, verso le 16.30 di quel terribile pomeriggio. Lei, la più piccola dei cinque figli dei Ferrarini, amatissima e stimata in azienda, "è morta facendo quello che più amava: prendersi cura dei suoi animali. Questa era la sua vita, la sua passione", avevano detto i famigliari, distrutti dal dolore.
"Eravamo a contatto tutti i giorni – racconta il veterinario, in servizio anche alla società agricola Ferrarini, a nome anche del resto del personale –, era sempre gentile, non faceva distinzioni tra i dipendenti, si relazionava con tutti allo stesso modo".
"Una tragedia assurda, terribile. Esprimo il mio più profondo cordoglio a tutta la famiglia Ferrarini anche da parte dell’interno partito della Democrazia Cristiana che oggi (venerdì, ndr) ha avuto l’onore di avere ospite Lisa Ferrarini al Congresso delle donne Dc)", le parole di Francesca Donato, politica e già europarlamentare.
"Non trovo le parole...Lady Ferrarini, conservo i nostri convegni e sorrisi. Collega, imprenditrice. Ciao Lia", il ricordo della foodblogger Maurizia Soriani.
Lia, venerdì, è stata vista mentre andava verso una delle stalle, attorno alle 15.30. Poco dopo è stata trovata dagli operai: "Hanno chiamato subito i soccorsi, arrivati tempestivamente", dicono i testimoni. Purtroppo però per lei però non c’era più nulla da fare.
Si stava preparando per la fiera di Cremona, che si svolgerà a breve, e quindi stava addestrando le vacche (Fiesone italiane, in questo caso) con il piccolo trattore che usava sempre. Anche quella mattina aveva fatto il solito giretto, di una mezzora circa, per abituare le mucche a passeggiare lentamente, in vista della fiera. Pur svolgendo mansioni manageriali e dirigenziali, infatti, ci teneva a seguire personalmente i suoi animali. Era sempre lì, sul campo, accanto agli operai.
Non si sa ancora cosa sia accaduto con esattezza, quel pomeriggio, se sia caduta battendo la testa sul cemento o se sia rimasta impigliata e sia stata trascinata dal piccolo mezzo agricolo. Pare che non fosse ancora nemmeno partita con il trattorino. All’azienda di via Romesino sono arrivati i carabinieri, indaga la medicina del lavoro. L’inchiesta è nelle mani del sostituto procuratore Dario Chiari, con ogni probabilità viene disposta l’autopsia. Non si danno pace i fratelli Lucio e Luca e le sorelle Lisa (che ha ricoperto incarichi ai vertici in Confidustria nazionale) e Maria Licia (ex presidente della Pallacanestro Reggiana). Lo storico colosso dei salumi l’anno scorso è stato acquisito dal gruppo valtellinese Pini, dopo che l’azienda reggiana era andata in concordato preventivo nel 2018.