"Andiamo via dal centro e trasferiamo le nostre attività a Canali. Qui almeno c’è più sicurezza e i nostri clienti possono trovare parcheggio agilmente". L’esodo commerciale verso la periferia e quartieri più tranquilli è il nuovo eloquente fenomeno della desertificazione del cuore cittadino di Reggio. Due attività storiche, la boutique d’abbigliamento Personal Shopper di Roberta Casoli e il centro estetico Unique Beauty di Franco Mariani, entrambe in via Guido da Castello, sono tra le ultime di una lunga serie – che purtroppo è destinata a non fermarsi – ad abbassare la saracinesca: la prima dopo vent’anni di apertura, la seconda dopo undici. Le motivazioni sono analoghe, figlie di una concatenazione di problematiche che da tempo attanagliano l’esagono.
"Ho già dato la disdetta al proprietario – spiega Casoli che nonostante già tante volte avesse annunciato l’intenzione di chiudere, stavolta parla di decisione irrevocabile – e all’inizio del prossimo anno porterò la mia attività in zona Canali", dove sembra che stia nascendo una sorta di quartiere commerciale di prossimità alternativo. "I reggiani si stanno come ‘arroccando’ qui – analizza – dove ancora si sceglie di non acquistare tutto tramite e-commerce che, è innegabile, ha dato una mazzata a noi imprenditori, soprattutto nel settore dell’abbigliamento". Poi si lancia nella disamina del centro: "Si sono accumulate una serie di preoccupazioni che mai mi sarei aspettata. Il degrado è cominciato dal 2010, post-pandemia pensavamo di aver raggiunto il culmine, invece poi esponenzialmente è andato sempre peggiorando. E negli ultimi due anni la situazione è precipitata". Roberta in particolare si riferisce alla sicurezza. "La mia clientela è ovviamente quasi tutta al femminile e non si sente più sicura di venire in centro. Nè a piedi nè in auto perché bisogna sentirsela di parcheggiare alla Zucchi e poi di attraversare a piedi la zona dei teatri e dei giardini. Così come i mezzi pubblici non funzionano e l’accessibilità è sempre più complicata. Addirittura, se è vero che stanno pensando di mettere la sosta a pagamento al Cecati, l’unica area che funzionava e che utilizzano volentieri i miei clienti, vuol dire proprio che anziché andare avanti, stiamo retrogredendo".
Anche per questo Casoli ha maturato la sua drastica decisione: "Ho fatto un sondaggio tra i miei clienti, chiedendo loro cosa ne pensassero se mi fossi trasferita a Canali. E sapete cosa mi hanno risposto nella maggior parte? Che sono molto più comode e che in centro vengono praticamente solo per me. A questo punto mi sono anche chiesta: ma io se non lavorassi in centro, ci andrei? E mi sono data una risposta negativa..."
Una scelta non a cuor leggero: "Non ci dormo la notte, per me che sono cresciuta in centro è doloroso abbandonarlo dopo vent’anni". Infine lancia una sorta di appello: "Qualcosa prima o poi chi di dovere dovrà fare. Sia per calmierare le bollette sia gli affitti. Ma occorre anche tutelare i proprietari che oggi non possono nemmeno abbassare di troppo i canoni di locazione perché se sono molto più bassi della rendita catastale stimata, si trovano subito l’Agenzia delle Entrate alla porta col sospetto che prendano soldi in nero. In qualche modo va regolamentato meglio il mercato, tenendo conto delle difficoltà del territorio o di determinate zone che sono diverse anche all’interno dello stesso quartiere".
Motivazioni simili sono sostenute anche da Franco Mariani, 53 anni, titolare di Unique Beauty da undici anni. "Un anno e mezzo fa – racconta – abbiamo aperto un altro centro estetico a Canali. Dopo la pandemia abbiamo notato che in centro c’è molto meno ’giro’. È cambiato il modo di lavorare e tanti nostri clienti fanno smart-working nelle loro abitazioni lontane dal centro. Perciò per loro è diventato scomodo venire nel nostro centro di via Guido da Castello. E preferiscono quello di Canali che è più comodo per il parcheggio che è peraltro gratuito, senza dover fare chilometri a piedi. E siccome spesso vengono da noi quando finiscono di lavorare dopo le 18, quando c’è già buio, hanno paura e spesso abbiamo registrato ritardi dei clienti proprio per mancanza di stalli di sosta o per timore di parcheggiare troppo lontano da noi".
Sulla pericolosità e la sicurezza, non risparmia qualche esempio vissuto sulla propria pelle. "In questi undici anni di attività in centro siamo stati colpiti da un paio di furti con spaccate e pure di una ’mezza’ rapina. Tre anni fa, un ragazzo incappucciato voleva entrare, ma per fortuna teniamo sempre la porta chiusa e chiunque venga deve suonare al campanello. Ha cominciato a sbattere i pugni sull’ingresso, poi poco dopo, non riuscendo ad entrare, è andato in un negozio qua vicino puntando un cutter alla gola di una commessa". E ancora: "Al giovedì, quando la maggior parte degli esercizi osservano il turno di chiusura, la via Emilia sembra il vecchio Bronx...".
Nodi irrisolti che hanno portato Mariani a "mantenere solo il centro estetico di Canali, chiudendo quello del centro a fine 2024. I clienti sono contenti di questa decisione. Purtroppo non avverto più spiragli di speranza nell’esagono. Anche la Ztl in via Emilia Santo Stefano è stata vergognosa ed è l’ultima mannaia a noi esercenti della zona. Personalmente giro molto in Emilia per altre mie attività e trovo migliori e più sicure sia Parma sia Modena...".