REDAZIONE REGGIO EMILIA

Le patate, prima ’maledette’ e poi irrinunciabili

I consigli su come trattarle del medico William Giglioli, nutrizionista esperto.

E pensare che quando arrivò dall’America verso la seconda metà del 1500 gli europei furono molto diffidenti prima di mangiarla tanto che in Scozia religiosi protestanti la consideravano funesta in quanto non veniva citata nella bibbia ed assomigliava molto al “pomo” del peccato originale. Oggi la patata è uno degli alimenti più apprezzati e viene cucinata in mille modi: lessata, arrosto, fritta, in crocchette, in purea. Ne esistono al mondo circa 2000 specie con vari colori e con diverse caratteristiche. Questo tubero, dal nome scientifico Solanum Tuberosum, è abbastanza calorico (circa 80 Kcal per etto) e friggendolo, impregnandosi di grassi, diventa ancora più energetico. La patata ha pochissime proteine, niente grassi, una discreta quantità di vitamina C, folati e sali minerali (potassio) e molti carboidrati. Fondamentale ricordare che è bene riparare le patate dal sole, non metterle in frigorifero, non consumarle ancora troppo immature, non lasciarle germogliare ed inverdire in quanto tutte queste condizioni possono favorire la produzione di solanina che è una sostanza tossica. Per questo aiuta sbucciare le patate prima della cottura raggiungendo anche un’alta temperatura. Doveroso sottolineare che l’alto consumo della “frittura” è assai sconsigliabile, venendo classificata per le sue numerose problematiche salutari nientemeno che “cibo spazzatura”.

William Giglioli