REDAZIONE REGGIO EMILIA

Le opposizioni tuonano: "L’assessore si dimetta. Ha oltraggiato i cittadini e il consiglio comunale"

Le minoranze presentano la sfiducia, respinta però dalla maggioranza "Doveva aspettare a siglare la convenzione, esamineremo i documenti".

Le opposizioni tuonano: "L’assessore si dimetta. Ha oltraggiato i cittadini e   il consiglio comunale"

Le minoranze presentano la sfiducia, respinta però dalla maggioranza "Doveva aspettare a siglare la convenzione, esamineremo i documenti".

"L’assessore Pasini si dimetta. Ha oltraggiato i cittadini e l’intero consiglio comunale, firmando la convenzione con Conad prima della discussione della mozione popolare". Non usa mezzi termini l’opposizione che ha presentato ieri in Sala del Tricolore, un documento di sfiducia sottoscritto da tutte le minoranze – ad eccezione della lista civica di Giovanni Tarquini ("Crediamo sia debba valutare tutto l’operato della giunta e non colpire un singolo assessore", la motivazione) – tramite una mozione urgente che però non è stata ammessa alla discussione come ordine del giorno, respinta dai 20 voti contrari di una maggioranza compatta almeno in questa consultazione. Ma la discussione sull’operato di Pasini si farà comunque in uno dei prossimi consigli. E su quella che viene definita "inopportunità" della firma della convenzione sul piano attuativo, i consiglieri di opposizione sono tutti concordi e lo hanno palesato in una conferenza stampa convocata ieri a mezzogiorno, prima della seduta consiliare.

"La forma è anche sostanza in politica – ha attaccato Alessandro Aragona (Fratelli d’Italia) – Noi condanniamo il modus operandi, la firma della convenzione era un’evoluzione naturale, ma perché farlo adesso? Quello che ha detto Pasini è vero, la mozione popolare anche qualora fosse passata non sarebbe stata vincolate, ma per buonsenso civico e rispetto istituzionale verso i cittadini che hanno raccolto le firme, perché siglare l’intesa adesso?". Aragona poi lancia una stoccata anche all’assessora Carlotta Bonvicini, in quota verde, il cui gruppo ha votato pro-mozione popolare: "Essere fedele custode della giunta e poi rivoluzionaria di piazza quando sente di avere la coda di paglia è incoerente e ipocrita...".

Tranchant anche Fabrizio Aguzzoli (Coalizione Civica): "Se avessimo avuto l’età – premette con ironia – ci saremmo incatenati sotto al municipio, ma questo atto gravissimo non deve passare in cavalleria. Pasini è risultato inadeguato". Anch’egli insiste per l’inopportunità della firma anticipata: "Quando si muove il Comune, un buco dal notaio lo trova sempre...". E Claudio Bassi (Forza Italia), aggiunge: "Anche di notte...".

Tarquini poi aggiunge: "Un atteggiamento arrogante da parte di chi ha il ruolo di amministratore che va stigmatizzato. Poi nel merito, bisognerebbe anche risalire alle responsabiulità di chi ha scelto di portare Conad su un piano di forza rispetto al Comune. Ma qui stiamo parlando di un confronto coi cittadini ignorato. Tutto il consiglio comunale, maggioranza compresa, è stato messo in secondo ordine così come la giunta, come dimostra la spaccatura di vedute, è stata bypassata".

Ancora più duro, Bassi che cita il latino: "Tamquam non esset. Come se il consiglio comunale non esistesse. Siamo stati oltraggiati, cosa ci stiamo a fare in sala del Tricolore?", tuona rispetto alle parole di Pasini proferite in commissione ("La competenza è della giunta", aveva detto, attaccando poi il segretario generale Stefano Gandellini dicendo: "La mozione popolare non poteva essere ammessa, forse era distratto nei suoi ultimi giorni di lavoro...").

Infine, Alessandro Rinaldi (Lega): "Per me questo è un abuso di potere della giunta che ha violato i principi democratici con una grave prevaricazione delle sue funzioni". E nel merito del ‘piano Conad’ invoca un esempio della passata legislatura: "Al parco del Quinzio, grazie ad un accordo con Edilgrisendi che aveva diritti edificatori acquisiti, si riuscì a virare l’intervento altrove". Tarquini raccoglie l’assist: "Il Comune si trincera dietro alla sentenza del Consiglio di Stato sul piano di via Luxemburg, ma se non si può fare nulla pubblicamente, si può agire sul piano privato della trattativa con Conad con varianti in corso d’opera per cambiare le cose". Aguzzoli conclude evidenziando: "Il problema è la volontà politica perché qui il Conad – che ci tiene al nuovo supermercato – è in una sorta di joint venture di interessi col Comune che vuole costruire la biblioteca e la casa della salute che, si badi bene, non verrà regalata all’Ausl, ma data in affitto. Come si possono cambiare le cose? Spostare biblioteca e casa della salute in zona San Lazzaro".

Daniele Petrone