REDAZIONE REGGIO EMILIA

Le opere di Luciano Bertoli a Palazzo da Mosto

La Fondazione Palazzo Magnani presenta la retrospettiva su Luciano Bertoli, "Frattempo. Le curve di Mandelbrot", curata da Martina Corgnati. L'artista, scomparso nel 2021, viene omaggiato nella sua città natale con opere inedite e un percorso espositivo che evidenzia il suo interesse per le scienze esatte e la sperimentazione artistica.

La Fondazione Palazzo Magnani presenta la retrospettiva su Luciano Bertoli, "Frattempo. Le curve di Mandelbrot", curata da Martina Corgnati. L'artista, scomparso nel 2021, viene omaggiato nella sua città natale con opere inedite e un percorso espositivo che evidenzia il suo interesse per le scienze esatte e la sperimentazione artistica.

La Fondazione Palazzo Magnani presenta la retrospettiva su Luciano Bertoli, "Frattempo. Le curve di Mandelbrot", curata da Martina Corgnati. L'artista, scomparso nel 2021, viene omaggiato nella sua città natale con opere inedite e un percorso espositivo che evidenzia il suo interesse per le scienze esatte e la sperimentazione artistica.

’Frattempo. Le curve di Mandelbrot’ è la retrospettiva dedicata a Luciano Bertoli che la Fondazione Palazzo Magnani presenta da oggi al 24 novembre, a Palazzo da Mosto. Un progetto dedicato a Luciano Bertoli, per la prima volta nella sua città natale dopo la scomparsa avvenuta nel 2021. Curata da Martina Corgnati, la mostra s’intitola ’Frattempo. Le curve di Mandelbrot’ in riferimento all’omonima serie pittorica, realizzata a partire dagli anni Novanta e mai esposta al pubblico, custodita dalla famiglia nel futuristico studio-abitazione dell’artista nei pressi del castello di Canossa. "La mostra dedicata a Bertoli - ha detto Maurizio Corradini, presidente della Fondazione Palazzo Magnani - si colloca in pieno nel solco da noi tracciato in questi anni, per la grande attenzione rivolta al rapporto tra artisti e correnti nazionali ed internazionali da un lato, e figure che, formandosi e operando a Reggio nella seconda metà del ’900, hanno saputo dialogare costruendo un proprio percorso di grande rilievo. L’interesse di Bertoli per un dialogo fecondo tra scienza, tecnica, arti plastiche e visive restituisce una vitalità e una dinamicità ai tanti lavori proposti in mostra, in grado di interessare più generazioni di visitatori". Il corpus principale della mostra è composto proprio dai dipinti intitolati ’Frattempo. Le curve di Mandelbrot’, che mettono in evidenza lo spiccato interesse dell’artista per le scienze esatte. L’insieme di Mandelbrot, così chiamato dal nome del fisico polacco scopritore dei frattali, è un insieme di numeri complessi, delineato graficamente nel 1984 da Heinz-Otto Peitgen e John H. Hubbard e reso popolare da una copertina della rivista di alta divulgazione Scientific American. Il percorso espositivo è completato da una ricca sezione dedicata alle opere del periodo precedente - dipinti, sculture, grafiche, disegni e assemblaggi - per presentare al pubblico le componenti essenziali di un percorso sperimentale nei materiali e nelle tecniche e sempre sostenuto da una genuina curiosità per il mondo delle macchine e della tecnica. Negli anni ’70 e ’80, l’artista lavora, infatti a paesaggi ibernati, animali meccanici, città ideali, installazioni e sculture, ma anche a cartelle di disegni e grafiche caratterizzate da perfezione tecnica e attenzione al dettaglio.

Stella Bonfrisco