GIULIA BENEVENTI
Cronaca

Le forze d’opposizione: "Il generale Bertolini ha ragione. Ma in stazione è una guerra"

Tarquini (centrodestra), Aguzzoli (Coalizione civica) e Salati (Lega) replicano al generale "I soldati non potranno risolvere l’emergenza, ma contribuiranno a difendere i cittadini".

Le forze d’opposizione: "Il generale Bertolini ha ragione. Ma in stazione è una guerra"

Tarquini (centrodestra), Aguzzoli (Coalizione civica) e Salati (Lega) replicano al generale "I soldati non potranno risolvere l’emergenza, ma contribuiranno a difendere i cittadini".

Usare un cannone scarico per sparare a una formichina. È l’immagine scelta dal generale Marco Bertolini, oggi in congedo, per descrivere un ipotetico coinvolgimento dell’Esercito nel presidio in zona stazione. Mentre Reggio attende di sapere se la Prefettura chiederà o no al Ministero di aderire a Strade Sicure, secondo Bertolini quest’operazione non s’ha proprio da fare: "Sottrae personale militare all’addestramento e alla preparazione" ha affermato nell’intervista al Carlino pubblicata ieri.

Dichiarazioni globalmente "condivisibili – ribatte Giovanni Tarquini, sfidante per il centrodestra del neo sindaco Massari (Pd) alle elezioni di giugno –. Io stesso ho prestato servizio militare e conosco bene l’orgoglio che ne deriva, così come so di militari che coinvolti in Strade Sicure svolgono il loro ruolo con grande impegno e passione. Credo che proteggere i cittadini sia sempre il primo compito per chiunque svolga un servizio per la Patria". "Chiunque ha dei figli, come me, sa bene che in stazione è meglio portarli e andarli a prendere, così come in alcune zone del centro – conclude –. Questo non cambierà da un giorno all’altro, ma sono percorsi che vanno iniziati e se lo si fa col coinvolgimento dei militari ben venga".

"Capisco perfettamente le motivazioni che il generale esprime da profondo conoscitore delle Forze Armate – fa eco il capogruppo di Coalizione Civica, Fabrizio Aguzzoli –. Tuttavia la situazione dell’ordine pubblico a Reggio si configura ormai come emergenziale e non certo da adesso". "Non è poi vero che i militari non possono fare arresti: come ogni cittadino possono fermare chi è sorpreso in flagranza di reato – aggiunge –. Solo che io, di fronte al rischio non certo remoto di rimediare una coltellata, non lo faccio; una coppia di militari addestrati e armati magari sì". Strade Sicure rappresenta "un pezzo della soluzione al problema della sicurezza – chiosa – proprio perché le forze dell’ordine non sono in numero sufficiente".

"Rientra pienamente nelle mansioni dei militari svolgere attività di pattugliamento, identificazione e immediata perquisizione sul posto di mezzi e persone – considera il segretario provinciale Lega, Roberto Salati – e concordo con il generale Bertolini sull’ampliamento dei margini operativi per le forze dell’ordine. Trovo ingeneroso e riduttivo definire il militare impiegato in Strade Sicure come un ‘poliziotto di serie B’". In quanto "primi promotori di questa proposta – prosegue – siamo soddisfatti che ci sia stato questo cambio radicale di posizionamento da parte di Prefetture e amministrazione sull’adesione a tale operazione". "Del resto è un dato innegabile che l’Esercito incrementi il livello di sicurezza – conclude – visto e considerato che l’Italia non è belligerante e ormai la guerra ce l’abbiamo nelle nostre strade".