REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Le casse di espansione sono ok"

L’Aipo replica su sicurezza e manutenzione: "Dobbiamo misurarci con disponibilità finanziarie dimezzate"

"Le casse di espansione sono ok"

L’Aipo risponde alle accuse, dopo l’operazione di pulizia dell’associazione AmiamolEnza intervenuta per togliere rifiuti e tronchi e finita nel mirino, per il rischio che il suo intervento di volontariato potesse costarle persino una sanzione, e le critiche sulle condizioni delle Casse di espansione di Montecchio e Montechiarugolo.

"La cura e la pulizia puntuale dei corsi d’acqua è assolutamente strategica ed imprescindibile - scrive Aipo - e in quest’ottica le molteplici collaborazioni attivate da AIPo con Enti locali e associazioni di volontari - in un’area di competenza di 4500 km - distribuita nella quattro regioni padane Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia e Veneto - è quantomai utile e da favorire. Occorre tener conto delle effettive possibilità da parte dell’Agenzia stessa di poter svolgere le attività di manutenzione celermente e in modo capillare di fronte a disponibilità sempre più ridotte, per realizzare attività legate alla sicurezza idraulica. Mentre c’è un incremento delle necessità strutturali e complessive per arginare le crescenti ripercussioni causate dal mutamento del clima, è però fondamentale fare chiarezza su regolamenti chiari e disposizioni di legge a cui tutti siamo chiamati ad attenerci, nonché oggettive condizioni di rischio che soltanto il parere esperto dell’Autorità Idraulica è ad oggi in grado di determinare"-

"Gli amici del gruppo ’AmiamolEnza’ hanno svolto un compito meritorio nel liberare l’alveo da plastiche, tubi e materiali di risulta andando a compensare con la propria dedizione volontaria una “zona d’ombra” causata spesso dalla maleducazione dei singoli a cui gli enti preposti non sempre riescono a rispondere nella maniera desiderata - prosegue Aipo - . Discorso diverso va fatto per le piante e i tronchi: AIPo ha concesso anzitempo all’associazione Amiamolenza un nullaosta idraulico per la raccolta esclusiva dei legnami secchi in alcuni tratti in oggetto e in questo documento ha evidenziato dettagliatamente che le attività possibili per legge non possono prevedere operazioni che in qualche modo possano portare a qualunque tipo di alterazione ambientale".

"Da qui l’indicazione che la pulizia non può essere indiscriminata o secondo libero arbitrio, ma prevede linee guida precise indicate dagli enti competenti da seguire proprio per evitare anche possibili interventi e relative sanzioni da parte del nucleo dei Carabinieri Forestali".

"Per quanto attiene alla manutenzione delle casse di espansione MontecchioMontechiarugolo - scrive Aipo nel suo intervento - si conferma che le stesse sono in adeguato stato di manutenzione al fine di mantenerle in esercizio nello stato di progetto, in modo conforme a quanto attestato dai numerosi certificati di collaudo relativi ai diversi lotti funzionali esaminati (13 in tutto), emessi a partire dal 1990, tra cui quello del 2006 relativo alla ultimazione complessiva di tutte le opere".

"Va tenuto conto che le operazioni di manutenzione, sia ordinaria che straordinaria, devono integrarsi con le condizioni ambientali locali; condizioni - prosegue Aipo - che devono tenere in considerazione che l’area delle casse dell’Enza e tutto l’alveo sotteso e contermine è inserito nei siti Rete Natura 2000 ZSC-ZPS, essendo classificata quale sito d’Interesse Comunitario e zona di Protezione Speciale. Pertanto tutte le attività manutentive sono soggette a valutazione di incidenza ambientale, a cui una parziale deroga è comunque stata prevista solo a partire dal 2018 (DRG 792018), oltreché, come già sopraindicato, misurarsi costantemente con le effettive disponibilità finanziarie da poter destinare a tale attività (purtroppo quasi dimezzata rispetto al passato per l’anno in corso)".

"Questo comporta un potenziale allungamento dei tempi di intervento per operazioni di pulizia che, specialmente in alveo e all’interno della cassa, possono apparire più visibili ai più, limitando l’intervento primario e comunque più necessario ai fini della stessa sicurezza alle opere idrauliche artificiali (argini e manufatti di regolazione) per la cui efficienza interventi puntuali - conclude Aipo - risultano imprescindibili".