"Finalmente trasparenza". Il sindacato Cisl tira un sospiro dopo la Conferenza Territoriale Socio Sanitaria (Ctss) in cui l’Ausl ha svelato un primo dato sulle preliste, dove finora sono stati inseriti oltre 11mila cittadini della provincia.
Fino al primo luglio il sistema di prenotazione per le prestazioni della sanità pubblica prevedeva solo le liste d’attesa: un nervo molto scoperto, soprattutto dalla pandemia in poi. Un cittadino che vuole prenotarsi per una visita viene infatti messo in lista d’attesa, ma nel momento in cui anche la mole di persone in lista è troppo grande allora viene proprio chiusa l’agenda. O meglio, veniva. Per evitare tale sbarramento, la Regione ha studiato il sistema delle preliste, una sorta di anticamera delle liste d’attesa che prima di tutto evita all’utente di dover rincorrere il sistema per trovare uno spazio in agenda. Lo stesso cittadino poi "viene catalogato in base all’ordine cronologico e all’urgenza del suo problema – aggiunge Cisl –. Ad esempio, l’84% dei reggiani inseriti in prelista ha un livello di urgenza stringente, cioè 30-60 giorni". A poco più di un mese dall’apertura delle preliste ecco emergere quel dato finora rimasto sommerso. "A Reggio Emilia e provincia 11.258 i cittadini sono stati inseriti nelle preliste d’attesa, una media di 363 al giorno – riferisce il sindacato –. Il 52% dei richiedenti ha già ottenuto l’appuntamento col medico, mentre il 16% ha annullato la sua richiesta".
"Il sistema delle preliste permette, finalmente, di fare emergere gli invisibili che avevano bisogno di assistenza sanitaria, confermando la fondatezza delle nostre denunce" afferma il segretario confederale di Cisl Emilia Centrale Andrea Sirianni. Questo sistema "permette di avere un indice reale della mole di prestazioni richieste da parte dell’utenza e dell’effettiva congruenza nei tempi di risposta dell’azienda" convengono Elena Strozzi (Cgil Reggio Emilia) e Nicola Maria Russo (Uil Modena e Reggio). Tra le ragioni che hanno portato alla nascita delle preliste, c’è anche l’esigenza di eliminare la zavorra di prenotazioni in attesa che dal Covid in poi il sistema sanitario si porta dietro.
A questo scopo, "l’Ausl di Reggio prevede di erogare 1.670.000 prestazioni nel 2024, ben il 20% in più rispetto allo scorso anno" spiega Sirianni, che dal canto suo e nell’interesse dei lavoratori del settore auspica il via libera quanto prima a un "tavolo di monitoraggio" ottenuto dalla Ctss. Un passaggio chiave "affinché si possano verificare anche quegli impegni in termini di necessità di riorganizzazioni e di piani assunzionali" rincarano Strozzi e Russo. "Se mancano professionisti o se quelli in servizio sono sovraccaricati, il sistema non gira" chiosa Sirianni. Dal canto suo, Cisl chiede anche di "estendere le preliste anche alle visite di controllo, non solo le specialistiche", oltre a una "prenotabilità più agile anche attraverso il fascicolo sanitario elettronico e una tutela maggiore per tutti i pazienti cronici e coloro che hanno bisogno di prestazioni programmabili", in modo che non debbano stare di volta in volta a prendere l’appuntamento. Non ultimo, l’invito di Sirianni "ad investire sempre più sui teleconsulti coi medici specialisti che l’Azienda ha attivato a sostegno dei medici di famiglia e dei loro pazienti – conclude –. È una possibilità da non sprecare, potrebbe aiutare a togliere pressione dagli ospedali. Non a caso, sono già migliaia le richieste arrivate dai medici di famiglia".
Durante l’incontro, riferiscono Cgil e Uil, è stato fatto anche il punto sull’accordo regionale per calmierare gli aumenti delle rette delle Case Residenze per anziani, su posti accreditati contrattualizzati. "L’accordo prevede la possibilità di rimborso sugli aumenti di tariffa applicati dal 1° febbraio 2024, in base all’Isee sociosanitario residenziale dell’ospite" riferiscono i sindacati. A quanto pare però, le modalità per richiedere questo rimborso sono state comunicate con un ritardo che lascia "tempi stretti per la presentazione delle domande" entro il 5 ottobre. La Ctss ha convenuto "sull’opportunità di prorogare tale scadenza, per permettere a tutti gli aventi diritto di richiedere il rimborso".