DANIELE PETRONE
Cronaca

L’assessora Marwa Mahmoud: "Sono pronta a fare denuncia . Il razzismo va combattuto"

Nel mirino l’articolo di Fangareggi (‘24Emilia’): "Linguaggio violento, la mia fede che c’entra?. Non ho mai insultato i reggiani né scritto libri. Lo sportello è un’indicazione dell’Unione Europea".

Nel mirino l’articolo di Fangareggi (‘24Emilia’): "Linguaggio violento, la mia fede che c’entra?. Non ho mai insultato i reggiani né scritto libri. Lo sportello è un’indicazione dell’Unione Europea".

Nel mirino l’articolo di Fangareggi (‘24Emilia’): "Linguaggio violento, la mia fede che c’entra?. Non ho mai insultato i reggiani né scritto libri. Lo sportello è un’indicazione dell’Unione Europea".

di Daniele Petrone Assessora Marwa Mahmoud, si è scatenato il putiferio contro lo sportello antirazzista che il Comune ha deciso di aprire e poi contro l’editoriale scritto dal giornalista Nicola Fangareggi di ‘24Emilia’, tacciato di razzismo e sessismo. Cosa le ha fatto male di quest’articolo? "La superiorità rispetto a chi ha un background migratorio come me. Ha scritto che dovrei ringraziare l’Italia, come fossi ancora un’ospite nonostante sia in Italia da 40 anni. Poi dice che devo essere rieducata e tira in ballo la mia fede religiosa che nulla c’entra nel merito della questione, con un linguaggio violento, razzista e sessista". Cito un passaggio dell’articolo: “Le accuse di razzismo rivolte agli italiani e ai reggiani dalla stessa assessora islamo-femminista, che a Reggio deve tutto e non mi pare abbia mai detto grazie, sono contenute nel libro dal titolo “L’Italia è un Paese razzista“ edito da Derive/Approdi, casa editrice fondata dal terrorista delle Brigate Rosse Renato Curcio“. "Non ho mai scritto un libro. Si è fatta molta confusione perché l’autrice di questo libro è Anna Curcio con cui ho dialogato stamattina (ieri, ndr) al teatro Valli nell’ambito dell’iniziativa ‘Finalmente domenica’. E la casa editrice in questione non c’entra nulla con Curcio che invece ha fondato ‘Sensibili alle foglie’". Glielo chiedo: secondo lei i reggiani sono razzisti? "Non l’ho mai detto e non lo penso. In primis perché io sono orgogliosamente cittadina italiana e reggiana, quindi sarebbe un insulto a me stessa. Credo che i reggiani siano profondamente antirazzisti e antifascisti. Il problema sono alcuni razzisti, non solo a Reggio, ma in tutto il mondo, che vanno combattuti". Cosa intende fare? "Sto valutando le vie legali: una denuncia e una segnalazione all’ordine dei giornalisti. Bisogna stare attenti con le parole, specie se si è un professionista dell’informazione. Non si può istigare all’odio. Ho deciso di non passarci sopra: c’è troppa tolleranza a volte e si tende a ‘normalizzare’ un linguaggio che deve essere inaccettabile. E non lo faccio solo per me, ma per ragazzi e ragazze. Se ci si permette di fare questo con un’assessora, figuriamoci con una giovane donna". Il Pd l’ha difesa a tutti i livelli, dal locale al nazionale fino agli europarlamentari. "Gli attestati di stima mi hanno fatto molto piacere e ringrazio tutti, dal presidente della Regione de Pascale al sindaco Massari, ai colleghi di giunta fino a parlamentari ed eurodeputati". C’è chi dice che nessuno possa permettersi di criticarla altrimenti viene tacciato come razzista... "Non è così. Sono una persona che accetta il contraddittorio che è il sale della democrazia, sono state tante volte ospite in programmi tv nazionali con confronti anche accesi come con la Santanché a ’Piazza Pulita’ su La7 anni fa. Ma qui stiamo parlando di un linguaggio che è andato oltre. E non transigo". Perché questo sportello antirazzista è così contestato? "Non lo capisco, tra l’altro è stato aperto recependo un’indicazione chiara dall’Unione Europea come hanno fatto pure Bologna, Milano e Torino. Non significa che queste città siano razziste, ma negare il fenomeno è come dire che non esistono la violenza sulle donne o l’omofobia. In questo sportello ci sarà un giurista che valuterà le segnalazioni che già arrivavano prima a Mondinsieme – che da anni, rispettando una delle sue missioni, fa da ponte con le associazioni – come persone alle quali veniva negata una casa solo perché straniere ad esempio. E se lo riterrà opportuno denuncerà alle forze dell’ordine con le quali c’è totale sinergia per lo sportello. Avendo dei fondi europei dedicati allo scopo di contrastare il razzismo, li abbiamo semplicemente utilizzati".