di Luciano Manzotti
Più che uno show, un “one woman show”. Per Iva Zanicchi, in senso assoluto, una delle voci più belle del panorama femminile italiano, è arrivato il momento di celebrare il suo mito.
Icona della musica e della tv, con quasi 60 anni di carriera alle spalle, l’aquila di Ligonchio sta per tornare con uno spettacolo tutto suo, con un titolo emblematico che gioca con il suo nome : “D’Iva”. Due puntate in prima serata su Canale 5, in onda il 4 e l’11 novembre. La “Zingara” più amata del pop tricolore, racconterà la sua lunghissima carriera, tra ricordi, aneddoti e tante canzoni.
Ci può anticipare qualche chicca di questo attesissimo rientro televisivo?
"Si tratta di uno spettacolo che attendevo da tempo, di quelli che si facevano una volta, con la grande orchestra e tanta musica. Cercherò di raccontare la mia vita, attraverso la musica e le parole. Spero che la gente si possa divertire. Ho avuto una carriera molto lunga. Sono stata fortunata, ma ho sempre cercato di dare tutto il possibile al mio pubblico".
Ci saranno anche tanti ospiti.
"Sono tutti amici, artisti che – in qualche modo- hanno avuto a che fare con il mio percorso. Vi svelo qualche nome: ci sarà, per esempio, Orietta Berti. Siamo colleghe e amiche da tantissimi anni. Siamo entrambe reggiane e ci siamo incontrate la prima volta, nel lontano 1961, ad un concorso di debuttanti, chiamato il Disco d’oro che si svolgeva proprio a Reggio. Con Orietta faremo dei duetti dal vivo. Ma ci sarà anche Gigi D’Alessio, perché ho sempre amato la musica napoletana".
Lei ha vissuto gli anni d’oro della nostra musica leggera e rimane l’unica interprete ad avere trionfato a ben tre edizioni del Festival di Sanremo, nel ’67 (“Non pensare a me”), nel ’69 (“Zingara” ) e nel ’74 (“Ciao cara come stai”). Quale di queste vittorie la emoziona ancora dopo tanti anni ?
"Su tutte, direi proprio quella con “Zingara”. La cantavo in coppia con Bobby Solo, perché all’epoca si usava così. Quel brano è diventato un po’ il simbolo della mia carriera. Mi ha portato tanta fortuna. A dire il vero, già dall’attacco, così impetuoso ed accattivante, si capiva che quella canzone era forte".
Nel suo nutrito curriculum, non possiamo tralasciare gli anni in cui ha condotto “Ok , il prezzo è giusto”.
"Sono stati anni bellissimi. Pensi che ci sono persone che quando m’ incontrano mi accolgono ancora con “100, 100, 100”. Evidentemente, quel programma era proprio azzeccato".
Da Vaglie di Ligonchio, ai palcoscenici più prestigiosi del mondo. Sicuramente, come racconta spesso lei, non è stato facile…
"Quando sono nata io, nel mio paese non c’era neanche la strada. La mia forza di volontà mi ha sempre aiutato. Sono nata per cantare. Da piccola, mio padre mi costruì una casetta su un albero per non dover sentire continuamente i miei acuti".
Un percorso lastricato di successi e di incontri importanti. Come quello con il poeta Ungaretti e con quel genio di Fellini. Come li ricorda?
"Ungaretti lo conobbi a Salsomaggiore , in occasione del Premio della regia televisiva. Gli chiesi di lasciarsi riprendere dalle telecamere durante La registrazione di una mia canzone “Un uomo senza tempo”. Il poeta acconsentì. Non ho mai dimenticato la sua semplicità e i suoi bellissimi occhi intelligenti. Con Fellini, invece, trascorsi alcuni giorni a Roma. Mi aveva contattato perché cercava qualcuno che interpretasse Gradisca in Amarcord. Dopo una settimana mi disse che non potevo essere Gradisca, perché avevo i tratti troppo nobili (ride, ndr). Però, rimanemmo amici".
Iva, dopo questo nuovo impegno televisivo, cosa l’attende?
"Sono già in sala di registrazione per un nuovo disco. Ma sto lavorando da tempo ad un nuovo romanzo. Non mi fermo un istante, è vero. Il mio segreto è la curiosità. Si, alla mia veneranda età, sono ancora curiosa, questo è il mio stimolo verso il mondo".