REDAZIONE REGGIO EMILIA

L’antenna di via Ravà: "Silenzio inaccettabile da parte del Comune"

La rabbia dei residenti contro l’installazione Vodafone "Dovremo autotassarci per ottenere il ricorso al Tar" .

La rabbia dei residenti contro l’installazione Vodafone "Dovremo autotassarci per ottenere il ricorso al Tar" .

La rabbia dei residenti contro l’installazione Vodafone "Dovremo autotassarci per ottenere il ricorso al Tar" .

Non si placa la lotta che i residenti di via Ravà, zona Pulce, stanno portando avanti contro l’installazione di un’antenna per la telefonia mobile a ridosso delle abitazioni.

"Ti svegli una mattina – si legge nella nota scritta da Eugenio Sassi, portavoce dei residenti della zona – e scopri che, senza cartelli o avvisi, degli escavatori stanno facendo un profondo buco a dieci centimetri dalla tua recinzione per costruire un’antenna alta quaranta metri in un quartiere dove vivono oltre cento famiglie: questo è successo in Via Ravà venerdì 22 novembre". Da allora, riferisce, "i residenti hanno chiesto al sindaco ed al comune le motivazioni del posizionamento dell’antenna oltre a tutti i documenti della delibera. Nessuna risposta concreta è mai arrivata ed è evidente la strategia del Comune di voler far passare il tempo entro il quale è possibile presentare ricorso al Tar, per consentire a Vodafone di completare i lavori di installazione".

Molto sospetta, secondo il residente, è anche la tempistica: "La delibera per la costruzione dell’antenna fu data in sordina nell’agosto 2024 senza dare la minima informazione ai residenti". La querelle entra poi nel vivo, sottolineando la mancanza di una risposta. "Troppe cose sono inaccettabili per i residenti: il silenzio del sindaco che non si è mai esposto delegando un imbarazzato assessore, nonostante l’esplicita richiesta di una sua risposta. Perché è stata concessa la costruzione a dieci centimetri dalle case, quando poteva essere realizzata sullo stesso terreno a considerevole distanza?" (In foto: una mappa che mostra, secondo i residenti, dove poteva essere posizionata l’antenna".

"È evidente – aggiunge Sassi – che se si fosse costruita l’antenna distante dalle case, i costi per Vodafone sarebbero stati superiori, ma a questo punto è altrettanto evidente che il comune abbia privilegiato l’economia dell’operatore telefonico al diritto alla salute dei cittadini, abbattendo, in più, drasticamente il valore delle abitazioni".

Ora non resta che opporsi con tutti i mezzi possibili. "I residenti devono autotassarsi per i costi legali ad un ricorso al Tar: ne è consapevole il Comune che, forte di poter spendere senza limiti soldi pubblici per propri legali, e che confida in una rinuncia dei residenti per gli eccessivi costi da affrontare. Il Comune non aveva pubblicato il piano antenne 2024 che avrebbe permesso ai residenti di opporsi o trovare mediazioni".

"Stiamo raccogliendo le firme per una mozione popolare finalizzata a sospendere i lavori di costruzione dell’antenna, e questa è solo la prima azione di una lotta per far valere i diritti dei cittadini su un’amministrazione distaccata dalla realtà" conclude.

c.c.