"La sicurezza è una cosa seria: intervenite"

Aumentano le preoccupazioni dei cittadini per la sicurezza nella zona della stazione storica di Reggio Emilia, evidenziando un alto livello di tensione e richiedendo interventi urgenti da parte delle autorità locali.

"La sicurezza è una cosa seria: intervenite"

Aumentano le preoccupazioni dei cittadini per la sicurezza nella zona della stazione storica di Reggio Emilia, evidenziando un alto livello di tensione e richiedendo interventi urgenti da parte delle autorità locali.

Non si placano le richieste di attenzione e di vigilanza dei cittadini per la zona della stazione storica.

E arrivano soprattutto da chi quell’area la conosce bene e la frequenta: per lavoro, per studio, per residenza.

Basta l’ennesimo fatto di cronaca che avviene tra viale IV Novembre e piazzale Marconi a scatenare i commenti dei reggiani sui social, a testimonianza dell’altissimo grado di tensione che si vive in quell’area.

"Ieri, ho accompagnato mia figlia in stazione, non me la sono sentita di lasciarla andare sola, l’ho accompagnata fino all’arrivo del treno. Personaggi terribili, strafatti, frequentano la stazione sinceramente penso si sia raggiunto il limite – scrive Enrico C. –. Purtroppo devo dire che poi ieri sera all uscita dal teatro andando al parcheggio verso via Pansa ho vissuto la stessa scena. Che città è questa? Quali provvedimenti si adottano per migliorare questo stato di fatto?"

Sullo stato di viale IV Novembre, definito "un incubo" da chi lo attraversa ogni giorno, interviene anche Titti C.: "Questa dichiarazione tocca tutte le persone che ogni mattina e sera devono prendere un treno. La sicurezza è una cosa sera, soprattutto per noi donne. I nostri amministratori devono prendere la decisione, ferma, di coinvolgere l’esercito per migliorare la situazione e poi gestire queste persone che vivono di espedienti... "

E ancora, un altro utente: "Lavoro in stazione e posso solo dirvi che c’è da aver paura di giorno".

Infine, Elisabetta V.: "Mia zia abitava in quel viale ed era bellissimo andarci. Leggendo com’è diventato, mi piange il cuore".

r. c.