
Il leader del movimento annuncia un presidio l’8 marzo. L’Arci: "Provocazione"
È tornato in città, Roberto Fiore, leader di Forza Nuova. E, di nuovo, come avvenuto anche in gennaio, l’arrivo del fondatore del movimento di estrema destra è stato accompagnato dalle polemiche. Il motivo dell’ultima visita, mercoledì pomeriggio, lo ha spiegato lui stesso in un video girato in piazza Duca d’Aosta: "Ho depositato una denuncia verso l’Anpi". Al centro della querela per diffamazione, sporta in questura, vi è un comunicato stampa dell’Anpi reggiana in cui si richiamava una sua condanna nel 1985 per reati collegati alla strage di Bologna. Dal suo entourage fanno sapere che è falso: "Lui è stato sempre riconosciuto estraneo e ora figura in procedimenti collegati come parte offesa". Fiore ha anche annunciato di aver chiesto al municipio "spazi per un presidio l’8 marzo", e ha aggiunto: "Riteniamo che ci verrà chiesto di firmare una dichiarazione antifascista, ma noi non lo faremo". L’intenzione è di fare un banchetto di informazione politica e volantinaggio in piazza Fontanesi. Nel filmato Fiore ha proseguito: "C’è un impianto giudiziario che stiamo costruendo in questa città per colpire il più possibile i poteri forti annidati in questa zona dal 1945-1946, ai tempi del Triangolo della morte e che hanno costruito un rapporto con i poteri anti italiani, intendendo la ‘ndrangheta. Il nostro movimento – aggiunge – si sta espandendo: siamo stati a Carpi, a Bondeno, la prossima settimana saremo a Cento, ma saremo di nuovo a Reggio perché è il nostro obiettivo. Una sfida politica, perché dov’è più forte il connubio fra poteri malavitosi e politici noi vogliamo esserci, per risvegliare il popolo italiano".
Interviene l’Arci: "L’ennesima provocazione di Fiore che vorrebbe fare un presidio proprio nella Giornata internazionale dei diritti delle donne non aggiunge nulla a quanto sapevamo già: Forza Nuova è un movimento neofascista noto anche per aver fatto della violenza strumento di lotta politica, come ci ricorda l’assalto alla sede della Cgil nel 2021, per cui i leader nazionali Fiore e Giuliano Castellino sono stati condannati a oltre 8 anni di reclusione".
al.cod.