È costato il ritorno in carcere, a un uomo di 31 anni abitante a Cadelbosco Sopra, la rissa avvenuta a metà agosto in centro a Boretto, con due feriti portati in ospedale e un folle inseguimento in auto che era proseguito perfino nel campetto dell’oratorio parrocchiale. L’uomo, che risulta direttamente coinvolto nell’azione di ritorsione verso uno dei protagonisti principali della rissa, era stato condannato a cinque anni di reclusione per questioni di droga e reati contro la persona, con la pena da scontare fino al novembre 2027.
Lo scorso luglio al trentunenne era stato concesso l’affidamento al servizio sociale in alternativa al carcere per la pena residua da scontare. Ma il suo coinvolgimento nell’indagine per la furiosa rissa di Boretto ha convinto il magistrato di sorveglianza del tribunale di Reggio a sospendere i benefici, ordinando il trasferimento dell’uomo in carcere. Il 31enne, che da alcuni giorni risultava essersi allontanato dal domicilio, nel fine settimana si è presentato spontaneamente in caserma, dove è stato dichiarato in arresto proprio in virtù del provvedimento giudiziario. Alla base della sospensione del beneficio ci sarebbero proprio i fatti di violenza accaduti a Boretto, con la rissa seguita da una rappresaglia ai danni di un giovane di origine straniera, inseguito in velocità da un’auto, anche quando l’uomo aveva cercato riparo nel campetto dell’oratorio parrocchiale. L’auto aveva danneggiato perfino il cancello di recinzione dell’oratorio, il tutto davanti a decine di persone, bambini compresi. Un episodio che ha già visto avviare le varie denunce da parte delle persone direttamente coinvolte nel violento diverbio, in particolare dai due uomini finiti negli ospedali di Reggio e di Guastalla per medicare traumi vari.
Antonio Lecci