REDAZIONE REGGIO EMILIA

La ricerca del lavoro: "Mestieri introvabili per oltre metà delle ditte. Fate corsi di formazione"

I tassi di occupazione tengono, ma si fatica a reperire figure professionali . L’analisi di Lapam: "Sviluppare rapporti con le scuole del territorio".

I tassi di occupazione tengono, ma si fatica a reperire figure professionali . L’analisi di Lapam: "Sviluppare rapporti con le scuole del territorio".

I tassi di occupazione tengono, ma si fatica a reperire figure professionali . L’analisi di Lapam: "Sviluppare rapporti con le scuole del territorio".

Solo nel mese di luglio, in provincia di Reggio la difficoltà nel reperire personale da parte delle imprese ha raggiunto quota 54,6%. Il dato emerge da un’indagine elaborata dall’ufficio studi Lapam Confartigianato che ha stimato come le realtà del territorio si trovino a fare i conti con una carenza di personale specializzato largamente diffusa in tutti i vari settori. Su un altro versante, che riguarda in modo più specifico l’occupazione, la fotografia è meno allarmante: nel 2023 era al 70,2%, in linea con il dato relativo al 2019, quindi prima della pandemia, e superiore al 2022 del 2,6%.

La vera difficoltà a quanto emerge non è assumere, ma trovare chi assumere: "Mentre il tasso di occupazione è in linea con i valori pre-crisi, le imprese reggiane continuano a faticare nel reperire figure professionali da inserire all’interno delle attività". In particolare se si tratta di fonditori, saldatori, montatori di carpenteria metallica, operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni e fabbri ferrai costruttori di utensili. "Secondo gli ultimi dati di agosto – riferisce Lapam – le assunzioni previste nel trimestre agosto-ottobre 2024 saranno in calo del 5,3% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente". La chiave di volta secondo Gilberto Luppi, presidente Lapam Confartigianato, potrebbero essere "corsi di formazione" e "un mondo dell’istruzione più vicino al mondo lavorativo". Tali strumenti andrebbero messi "a disposizione delle imprese – continua – per invertire il trend della difficoltà di reperimento di personale". Altro aspetto fondamentale è il "promuovere una cultura aziendale che valorizzi il continuo sviluppo professionale e la formazione permanente" e su questo l’associazione dice di puntare molto anche "sviluppando rapporti con le scuole del territorio, portando gli imprenditori all’interno degli istituti e gli alunni all’interno delle aziende, perché la carenza di personale nel tempo si traduce in carenza di competenze". Se questa situazione dovesse persistere, d’altra parte, ne andrebbe "del tessuto produttivo e delle eccellenze del Made in Italy". "C’è bisogno di una sinergia sempre più stretta tra imprese, corpi intermedi e istituti di formazione per rilanciare l’imprenditorialità" conclude Luppi.