La rabbia dei tifosi granata "Insulto a tutti i reggiani"

La delusione dei supporter di casa: "Avremmo meritato una politica diversa". Ma c’è chi non la pensa così: "Senza Squinzi sarebbe una cattedrale nel deserto". .

La rabbia dei tifosi granata  "Insulto a tutti i reggiani"

La rabbia dei tifosi granata "Insulto a tutti i reggiani"

Il Tricolore non si tocca. Deve restare a baluardo della reggianità dell’omonimo stadio, anche se la proprietà del medesimo è colorata di neroverde e non di granata. La notizia che il colosso dell’edilizia Mapei, sponsor e patron del Sassuolo, vorrebbe modificare l’immagine della torretta della facciata di ingresso tribune, rimuovendo la bandiera nazionale, ha scatenato un fuoco di fila di proteste da parte dei supporters della Reggiana; che hanno alzato la voce sul tema attraverso i social. Face Regia 1919, Gradoni Granata e Gruppo Vandelli, pagine di riferimento del tifo granata, hanno scritto e rilanciato in proposito un duro post in cui, tra l’altro, si legge: "L’ultimo simbolo di quello che abbiamo fatto, l’ultimo baluardo di reggianità, verrà sostituito. È quasi nulla ormai di quanto noi granata meriteremmo di avere… avremmo meritato una politica che avesse cercato di coinvolgere forze imprenditoriali sane, che avessero dato lustro alla nostra squadra e alla nostra città A nessun tifoso al mondo, neanche al nostro peggior nemico avremmo invece augurato di avere una classe politica che spalanca le porte a una multinazionale… Avremmo voluto vedere qualcuno alzare la mano e schierarsi dalla nostra parte, la parte della Reggiana, la parte di Reggio. Proviamo a chiederlo anche oggi".

L’intervento ha suscitato tantissimi commenti, quantificabili in diverse centinaia, per la maggior parte solidali con quanto espresso dagli amministratori delle pagine. Alcuni esempi: Alessandro O. scrive: "Se nemmeno i politici si sono accorti, dopo tutti questi anni, di aver fatto un’immensa cavolata a spianargli la strada per il loro arrivo, vogliamo che questi si comportino in maniera diversa? È già tanto che non mettano lo stendardo del Sassuolo e la statua di Squinzi al posto di quella di Severino Taddei". Lorella B. si rammarica e sottolinea: "Se davvero verrà sostituito,sarà un oltraggio e un insulto a tutti i reggiani". Non manca però chi con realismo ricorda: "Lo stadio è della Mapei, legalmente comprato all’asta fallimentare – scrive Angela M. – nessuno a Reggio era interessato ad acquistarlo e gli amministratori non potevano sicuramente utilizzare i soldi pubblici per acquistare uno stadio a cui necessitava tutto". Mentre Giuliano Q. invita alla calma: "Non si sa cosa sarà raffigurato e comunque l’artista chiamata in causa è reggiana al 100%. Siamo d’accordo sul Sassuolo, ma manteniamo lucidità". Nico F. rimarca: "È ora di smetterla di fare la guerra a Mapei. Se non fosse entrato Squinzi nella gestione dello stadio, oggi avremmo una cattedrale nel deserto". La chiosa finale però la mette Alessandro M.: "In questo momento è il nostro ultimo problema". Riferendosi ovviamente all’ancora incerta lotta per la promozione in B.

Gabriele Gallo