REDAZIONE REGGIO EMILIA

La querelle Fit-Village. Il Comune: "Sgomberate"

Dopo l’esposto di Gisport a maggio, il Municipio reclama il possesso dei locali. Chiederà di pagare il canone per occupazione ’sine titulo’ fino alla consegna.

La querelle  Fit-Village. Il Comune: "Sgomberate"

La querelle Fit-Village. Il Comune: "Sgomberate"

Polemiche, e piuttosto accese, nel mondo sportivo o, per meglio dire, in chi gestisce impianti sportivi, o a tale uso destinati. Accade che, nei giorni scorsi il Comune di Reggio, tramite una determina firmata dalla dirigente del servizio Patrimonio Immobiliare, Monica Penserini, ha reclamato il possesso dei locali del "Fit Village" posti in via Mazzacurati e gestiti dalla società "Play Games srl". Chiedendo alla stessa lo sgombero dei medesimi al termine di una convenzione avviata nel 1991 e più volte prorogata anche quando, a febbraio 2022, il Comune è diventato proprietario dell’immobile. Con la concessione in scadenza a giugno 2023 piazza Prampolini ha inviato varie comunicazioni a "Play Games Srl" indicando poi il 30 giugno scorso quale data ultimativa di riconsegna dei locali. Il problema è che, al 1 luglio, il complesso non risultava essere ancora stato liberato, da qui il pronunciamento del servizio Patrimonio il quale "vista la mancanza del rilascio spontaneo del plesso in oggetto provvederà a inviare ordine di rilascio dei locali nei termini che saranno ivi indicati". Il Comune chiederà "il pagamento del canone per occupazione sine titulo fino alla data di effettiva consegna dei locali". La notizia trova il plauso di Gisport (società reggiana che dal 2011 si occupa di gestione di impianti sportivi) che, in un comunicato a firma del presidente Ivan Bertocchi tra le altre cose scrive: "Il Fit Village dovrebbe chiudere per occupazione ’sine titulo’ dei locali di via Mazzacurati. Detto in soldoni: Play Games srl starebbe lì, dentro i locali, ma abusivamente. Ieri, dopo il nostro esposto del 28 maggio scorso alla Procura della Repubblica e dopo 28 mesi di affidamenti senza gara, il Comune con un provvedimento della dirigente del patrimonio ha preso atto che il contratto di concessione è scaduto e che nonostante ’tre missive’ intercorse e accompagnate da invito al rilascio del plesso, quest’ultima è ancora lì. In pratica se ne sarebbero dovuti andare via entro il 30 giugno 2023, ma non hanno nessuna intenzione di farlo. La storia si ripete, ma dopo il nostro esposto, almeno questa volta in Comune se ne sono dovuti accorgere". Dopo di che Bertocchi ripercorre la vicenda accusando Play Games di essere rimasta in via Mazzacurati "anche scaduta la convenzione e anche se nel 2019 era stato scritto nero su bianco in un contratto che si sarebbe dovuta indire per tempo una gara d’appalto. Ma – aggiunge – non è stata indetta per tempo e loro sono rimasti lì senza che nessuno in Comune obiettasse alcunché". Secondo Gisport quindi "Play Games occupava senza titolo e lo avevamo scoperto noi cinque mesi dopo la scadenza della concessione (estate 2022), quando, chiedendo conto della situazione, in data 25 luglio 2022 ci siamo visti rispondere dal dirigente del Patrimonio che "al momento non vi è in essere alcun contratto tra la scrivente amministrazione e la società occupante". Alla luce di questo, alla fine del duro comunicato Bertocchi lancia l’affondo più pesante: "A nome anche di tutti quelli che i canoni li pagano e li hanno pagati, poniamo di nuovo e pubblicamente una sola domanda: dal 23 febbraio 2022 al 30 giugno 2024 Play Games srl ha pagato al Comune, cioè a tutti noi, i canoni di concessione? Vogliamo vedere i documenti di pagamento. Per questo l’esposto il 28 maggio, e non molleremo".