REDAZIONE REGGIO EMILIA

La petizione in sua memoria: "Raccoglieremo firme contro la riserva pericolosa"

I residenti del borgo: "A rischio anche bimbi e anziani"

I residenti del borgo: "A rischio anche bimbi e anziani"

I residenti del borgo: "A rischio anche bimbi e anziani"

"Non voglio credere che sia morto così, per aiutare un amico a raccogliere marroni! Provo un dolore immenso. Gli volevamo tutti bene, era un uomo con un cuore enorme, che d’estate t’offriva una bottiglia d’acqua se ti vedeva camminare accaldato davanti a casa sua". Parla con gli occhi lucidi Ettore Ferri, titolare del vivaio di Felina ’Idea Verde’. Accanto a lui ci sono Victor Confiani, compagno di viaggi e di ’girate’ di Gentili, con cui andava in palestra. Ascolta l’ultimo vocale dell’amico con lo sguardo sconvolto di chi non riesce ancora a capacitarsi dell’accaduto. Si stringono i coniugi Liliana Macaluso, operatrice culturale presso il Melograno, e Sandro Bari, impiegato Coop. "Bisogna che i cacciatori smettano di sparare tra le case. Lo faremo per Marco: raccoglieremo firme, ci appoggeremo agli ambientalisti – dice la coppia –. Viviamo in un borgo splendido. I bambini giocano nelle strade, gli anziani passeggiano senza timore, tutti aiutano tutti. I nostri animali non sono mai stati aggrediti da lupi o volpi. Noi rischiamo la vita, e Marco l’ha persa, per colpa degli umani". L’idea è appoggiata anche da Confiani. A Leguigno ha sede da circa un anno, presso il villino Pietranera, il casino dei cinghialai, attrezzato anche come mattatoio delle bestie uccise. I cacciatori, sono obbligati per legge, ad esporre cartelli gialli ogni 50 metri per tutto il perimetro dove avviene la battuta; e ieri sarebbero stati esposti. "Cartelli o meno non vogliamo vivere dentro ad una riserva di caccia". L’area venne istituita su sollecitazione di cacciatori casinesi, che raccolsero firme anche tra persone danneggiate dagli ungulati. Adesso un’altra petizione chiederà di abolirla o di ridisegnarne i confini.

Francesca Chilloni