STELLA BONFRISCO
Cronaca

La pace in sinagoga. Una città che resiste: "Lottiamo per la libertà"

Il sindaco Marco Massari ha celebrato il ‘Giorno’ per dire mai più alla Shoah. Presenti tutte le autorità civili. "Questo il simbolo del dialogo interreligioso".

Marco Massari depone dei fiori davanti alla sinagoga di Reggio Emilia

Marco Massari depone dei fiori davanti alla sinagoga di Reggio Emilia

La Memoria di Auschwitz è una componente cruciale dell’identità di Reggio Emilia. Non è solo una riflessione su ciò che abbiamo perso, ma un impegno a lottare contro l’indifferenza, l’intolleranza e l’ingiustizia. Serve promuovere la pace, confermando che il ricordo delle atrocità passate è il fondamento su cui costruire un futuro di speranza e di fratellanza universale.

Ieri, nella Giornata della Memoria, in sinagoga il sindaco Marco Massari ha pronunciato queste parole, davanti alle tantissime persone che hanno partecipato all’incontro nel tempio ebraico. Presenti alla cerimonia la quasi totalità delle autorità civili e religiose, tra cui il rabbino capo di Reggio Emilia Beniamino Goldstein. A fianco dell’intervento del sindaco, anche quelli del presidente della Provincia Giorgio Zanni e del direttore di Istoreco Matthias Durchfeld, che hanno sottolineato l’importanza dei viaggi della memoria, a cui da Reggio Emilia ogni anno prendono parte studenti e cittadini.

"A Reggio Emilia – ha detto ancora il sindaco Massari - questa Giornata assume un significato particolarmente profondo, poiché ci ricorda la storia dolorosa, ma fondamentale, dei nostri dieci ebrei reggiani deportati e uccisi durante il periodo dell’occupazione nazista e fascista. Oggi, mentre ci troviamo nella sinagoga di Reggio Emilia, un luogo che è diventato un simbolo di pace e dialogo interreligioso, vogliamo ricordare quei nostri concittadini che furono strappati dalle loro case, deportati in campi di sterminio e uccisi, solo a causa della loro origine ebraica".

Il sindaco ha dunque invitato tutti a ragionare su quali sono i fondamenti della cittadinanza. E ha continuato: "Ogni nome, ogni storia è una testimonianza indelebile della violenza umana e della brutalità più feroce. Queste storie non sono solo un ricordo del passato, ma sono anche potenti promemoria dell’importanza di difendere i valori di giustizia e umanità in ogni momento della nostra esistenza. Questa Giornata non deve rimanere una semplice commemorazione, deve essere l’occasione di riflettere su quanto la tragedia della Shoah avesse radici profonde e lontane, anche qui in Italia.

Nel 2000 quando in Parlamento si discuteva su quella che sarebbe poi diventata la legge istitutiva della Giornata odierna, l’allora deputato Furio Colombo, recentemente scomparso, propose di fissare la data del 16 Ottobre come ricorrenza. Si voleva così ricordare il rastrellamento del Ghetto di Roma del 1943 e quanto quella tragedia avesse radici anche nel nostro Paese, nella storia, nella nostra cultura. Perché non ci si potesse sottrarre da una analisi e da una condivisione di responsabilità per quanto era accaduto.

Anche a Reggio ebrei furono arrestati da italiani - e già tre deputati reggiani cinque anni prima avevano votato a favore delle leggi razziali - gli ebrei reggiani arrestati furono tenuti prigionieri nella nostra periferia prima di raggiungere Fossoli e partire con quello stesso trasporto per Auschwitz. Il tutto nel silenzio e nell’isolamento. La nostra sinagoga, un tempo punto di riferimento per la vita della comunità ebraica reggiana, oggi si apre a tutti come un centro di dialogo e di incontro tra diverse fedi e culture.