REDAZIONE REGGIO EMILIA

La missione reggiana di Poste: "Essere un riferimento ovunque"

Intervista al direttore provinciale Alessandro Gueli. "Siamo un presidio anche nei paesi più piccoli. In un anno ammodernate sette filiali decentrate e assunto oltre cento tra impiegati e portalettere".

La missione reggiana di Poste: "Essere un riferimento ovunque"

"Ciò che vogliamo essere, soprattutto in una realtà come questa, è un’istituzione affidabile per l’utenza di tutto il territorio e un presidio in zone dove la complessità delle dinamiche sociali la fa da padrona". È interessante lo sviluppo delle relazioni tra i cittadini e Poste Italiane. Alessandro Gueli è il direttore di filiale per la provincia di Reggio, dalla metà di luglio del 2022. Gueli coordina l’attività di 90 uffici dislocati su tutto il territorio e il lavoro di oltre 280 uomini e donne.

In particolare Gueli è al vertice di un’organizzazione che cambia e che vuole essere, come detto, punto di riferimento per la popolazione, soprattutto in centri medio-piccoli: "Questo attraverso il Progetto ‘Polis’. Finanziato attraverso i fondi del Pnrr – spiega il dirigenti – è specificamente indirizzato a Comuni con meno di 15mila abitanti. L’obiettivo è quello di fornire all’utenza una serie di prestazioni, senza la necessità di doversi sobbarcare i tanti, possibili, chilometri per recarsi all’ufficio di competenza. In pratica Poste Italiane diventa uno Sportello Unico digitale di prossimità per tutta l’utenza interessata".

Un lavoro che comporta un completo restyling anche da un punto di vista ‘architettonico’ dell’ufficio postale, e che in terra reggiana ha visto l’ammodernamento di quelli di Campagnola, Montecchio, Brescello, Villa Minozzo, Rolo e Carpineti entro la fine dell’anno: "Da Cerredolo a Reggio vi sono 51 km andata e ritorno, per fare un esempio estremo – spiega Gueli –. Sono tanti. Sapere di poter avere un ufficio aperto per una prenotazione all’ufficio passaporti, o per poter stampare un documento dell’Inps a poche centinaia di metri, rende tutto molto più sostenibile". Il quartier generale di Poste a Reggio è in piazzale Marconi, al secondo piano del corrispondente ufficio postale. Definirlo al centro della ‘complessità’ che si vive nella realtà della stazione storica reggiana è puro eufemismo. Il tema sicurezza si intreccia con la quotidianità di una realtà multietnica e tutte le sue problematiche: "Ciò che mi preme dire innanzitutto è che sentiamo le istituzioni presenti e ci sentiamo costantemente coinvolti nelle interlocuzioni che abbiamo con le istituzioni. In secondo luogo credo vada marcata una significativa differenza tra il ‘percepito’ ed il ‘reale’", ribatte Gueli. "Il senso di sicurezza? Certo è importante – prosegue il direttore di filiale –. Ma per aumentarlo non è sempre necessaria la ‘chiamata’ alle forze dell’ordine. Che da quando sono arrivato io qui, sono diminuite. Perché si è deciso di puntare sulle ‘soft skills’ dei nostri dipendenti, nonché assumere personale multietnico. Questo ha certamente facilitato l’interazione con un certo tipo di clientela. Inoltre, in periodi dell’anno, è stato ingaggiato anche del personale di vigilanza privata. Infine, e questo è testimoniabile coi fatti, tutti i dipendenti dell’ufficio postale qui sotto sanno di poter contare sulla mia presenza e sul mio intervento qualora ve ne fosse bisogno. Ma ripeto, nel contesto di uno sforzo concertato per garantire vivibilità a questa zona, anche noi vogliamo fare la nostra parte".

Infine, su Reggio, Poste Italiane si distingue per una solida politica di assunzioni: 110 i nuovi ingressi tra portalettere stabilizzati (76) e impiegati negli uffici (34), assunti a tempo indeterminato nell’ultimo anno e mezzo e altri 13 stabilizzati a fine 2023: "Questo è un investimento serio e consistente soprattutto nei confronti dei giovani – conclude Alessandro Gueli –. La nostra politica è quella di cercare continuamente personale da inserire all’interno di un percorso di crescita dei nostri organici. Anche in assenza di posizioni aperte, l’ufficio personale le candidature le vaglia continuamente".

Nicola Bonafini