"In nove mesi abbiamo sottratto 119 persone alla delinquenza in zona stazione grazie al protocollo firmato col Comune". La Cisl – che ha il suo quartier generale nel cuore del quartiere ferrovia – rilancia l’importanza degli accordi siglati nell’aprile scorso (dopo un tira e molla, non senza polemiche, con la precedente Amministrazione a seguito della scadenza del patto di welfare). E lo fa alla vigilia del summit che si terrà in municipio oggi col sindaco di Reggio, Marco Massari per tracciare un bilancio del terzo trimestre del progetto ribattezzato ’Stazione In’.
"C’è un numero che dice tutto sulla situazione grave in quel quadrante e, al tempo stesso, sul piccolo miracolo della rigenerazione sociale che combatte contro il degrado – spiega Andrea Sirianni, segretario della Cisl Emilia Centrale – Da aprile ad oggi sono state 119 le persone agganciate in zona stazione dagli operatori di strada, per strapparle alla miseria e dall’abbraccio con la piccola delinquenza che infesta la zona. Circa il 60% di queste persone presentavano forme di disagio psichico e consumo problematico di sostanze, candidati perfetti per la manovalanza criminale. Ecco una polaroid super nitida della potenza dei protocolli firmati col Comune. Lo dico con forza: basta indugi, ora liberiamo fino in fondo il loro potenziale. Insieme abbiamo dimostrato che si può seminare e raccogliere anche in zona stazione. Il piccolo Davide può vincere contro il delinquente Golia".
I NUMERI NEL DETTAGLIO
Trentasei mesi fa i protocolli hanno lanciato tre ‘stazioni di servizio con la comunità’: in via
Turri 27/A, in piazza Secchi e in via IV Novembre 8/F. Sei i progetti che si sono sviluppati, molti dei quali con numeri notevoli. Il servizio di supporto scolastico offre assistenza allo studio e nei compiti ai bimbi del quartiere dai 6 ai 14 anni. Lavora quattro pomeriggi alla settimana e oggi sta servendo 50 giovanissimi, con altri 30 in lista d’attesa. Sono stati 813 i residenti ascoltati e aiutati a chiarire le loro problematiche e questo sfata un luogo comune: associazioni e cooperative che lavorano in zona stazione agiscono per tutti. Non solo per gli immigrati. Ben otto famiglie al giorno vengono aiutate con la distribuzione alimentare, alle quali si sommano altri 40 nuclei aiutati due volte alla settimana. Nell’arco di un triennio, sono state 62 le persone soccorse perché non riuscivano ad utilizzare gli strumenti digitali essenziali per accedere ai servizi pubblici (Spid, fascicolo sanitario, eccetera). Tutto questo significa essere ‘Antenne di Quartiere’ e tutto questo si è reso possibile con 78mila euro, erogati attraverso i bandi della Fondazione Manodori e del Comune.
L’APPELLO AL COMUNE
Il messaggio che Cisl affiderà al sindaco Massari è: ogni passo avanti che si fa in zona stazione deve essere protetto, evitando che venga rimangiato dalla delinquenza appena volontari e lampeggianti girano l’angolo. "Per farlo occorrono due ingredienti: Comune e Stato devono stare coi piedi ben piantati nel quartiere, rendendolo inospitale per chi lo sporca e più accogliente per i residenti e per chi lavora per migliorarlo – chiosa Sirianni –. E servono tempi più rapidi per realizzare le azioni che il mondo dei volontari sono pronti a mettere in campo".
GLI OBIETTIVI
"Insieme abbiamo dimostrato che si può seminare e raccogliere anche in zona stazione – conclude il segretario sindacale – Il
piccolo Davide può vincere contro il delinquente Golia. Ora, però, non ci servono più i pionieri coraggiosi, ma un progetto strategico che unisca la forza del sistema pubblico al talento dei volontari e degli operatori delle associazioni. Rilanciare e ripulire la zona stazione è un compito che fa tremare le gambe, ma oggi abbiamo l’arma in più della consapevolezza. Ci sono i volontari, ci sono i cittadini residenti che con le loro denunce aiutano a tenere le luci accese. Ci sono, molto di più, le istituzioni. Per proseguire, bisogna avere al fianco il gioco di squadra, quotidiano, di tutte le forze di Polizia. In questo senso è un’ottima notizia l’apertura di credito e di metodo fatta dal prefetto Cocciufa".