La lettera dei genitori: "Questa è follia, assurdo. Salviamo quel bosco"

Appello di mamme e papà agli amministratori: "Abbiate il coraggio di ascoltarci. Sacrificati i diritti per l’infanzia, proveremo imbarazzo davanti ai nostri figli".

La lettera dei genitori: "Questa è follia, assurdo. Salviamo quel bosco"

Appello di mamme e papà agli amministratori: "Abbiate il coraggio di ascoltarci. Sacrificati i diritti per l’infanzia, proveremo imbarazzo davanti ai nostri figli".

A segnalare le problematiche e i possibili disagi connessi alla futura costruzione di un nuovo supermercato Conad in zona Ospizio e la conseguente, pesante devastazione del locale bosco sono stati, nelle more del consiglio comunale aperto di lunedì, anche numerose famiglie con figli frequentanti le scuole della zona, la primaria Elsa Morante e quella dell’Infanzia ’La Villetta’.

Ora, un gruppo di genitori del quartiere ha deciso di rivolgersi direttamente all’amministrazione comunale con una lettera. "Ci suggerite di aiutarvi a creare spazi più ampi per i diritti dell’Infanzia, ci definite interlocutori privilegiati e ci esortate ad esprimere il nostro diritto alla partecipazione e alla cittadinanza attiva e allora elenchiamo alcuni dei diritti per l’infanzia che verranno sacrificati se mai questo progetto (del supermercato, ndr) dovesse arrivare a compimento: il diritto a un ambiente sano e vivibile innanzitutto; la nostra Regione è tra le più cementificate e inquinate d’Europa, siamo in piena emergenza climatica e pensate di abbattere 150 alberi maturi e impermeabilizzare 31mila metri quadri di suolo?", poi il sacrificio del "diritto alla coerenza" laddove "portiamo avanti coi nostri figli solidi principi di rispetto verso la natura e il mondo animale. Istruiamo questi bambini accompagnati da Reggio Children in meravigliose esperienze didattiche di stimolo e crescita, nelle scuole proponiamo ogni giorno di osservare gli alberi e i loro frutti, gli mostriamo le loro più nobili e semplici funzioni e minacciamo allo stesso tempo di toglierli tutto questo?" Secondo madri e padri di Ospizio, dunque, chi governa la città dovrebbe dare "le giuste informazioni", ricordare che "la natura non può fare paura, un bosco non può generare degrado. Dobbiamo spaventarci invece di come la speculazione edilizia crei falsi bisogni". Per questo, si chiedono madri e padri, "cosa spiegheremo ai nostri figli quando verranno abbattuti gli alberi e cementificato l’ambiente che li circonda? Ce ne chiederanno conto. Quando il traffico del quartiere aumenterà, l’aria sarà ancora più pesante e non verrà ripulita. Due scuole avranno a ridosso del loro cancello un cantiere devastante. Vi chiediamo in che modo tutelerete i nostri piccoli". La preoccupazione delle famiglie è anche rivolta al futuro, a quando "si affacceranno alle finestre e vedranno, dove prima c’era natura, un muro di cemento". A quel punto "gli dovremo dire che tutto quello che gli stavamo a fatica insegnando non è più rappresentato dalla realtà. Noi proveremo imbarazzo per un nuovo ennesimo supermercato". Alla fine arriva anche una pesante critica sulla differenza tra Reggio approach e applicazione pratica del medesimo: "Fate vanto in tutto il mondo del metodo educativo reggiano, esportate ovunque progetti ma state ignorando i figli del futuro di questa città. Abbiate il coraggio di ascoltarci e di cambiare direzione, potreste trovarne gli strumenti con la volontà di farlo. Iniziamo con un primo segnale di speranza, partiamo da questo quartiere. Non può essere vera questa follia, salviamo il bosco di Ospizio".

g. g.