GIULIA BENEVENTI
Cronaca

La grande scommessa : "A 60 anni ho deciso di aprire un negozio di vestiti in centro"

Tra problemi di desertificazione, e-commerce e degrado, c’è chi ci crede ancora. L’esempio positivo di Federica Montanari col suo nuovo ’Suit’ in via Crispi. "Vorrei si riscoprisse lo shopping di una volta, da me chiacchiere e caffè".

La grande scommessa : "A 60 anni ho deciso di aprire un negozio di vestiti in centro"

Reggio Emilia, 28 dicembre 2023 – "Ho avuto una vita abbastanza impegnativa e attraversato momenti anche molto difficili, ma ci ho sempre voluto vedere qualcosa di positivo per andare avanti. Anche ora, che ho aperto un mio negozio d’abbigliamento in centro a Reggio, molti mi chiedono se sono matta. Sì, a maggio compio 60 anni, ma voglio rimettermi in gioco. Non credo che il mondo della moda possa finire tutto online o nelle grandi catene in modalità ‘fast food’. Penso e spero che ci sarà un ritorno al piccolo negozio". Federica Montanari, il primo dicembre ha aperto il suo secondo negozio ‘Suit’ in via Crispi, pieno centro storico reggiano, che si aggiunge a quello di Correggio.

Ma la sua storia in questo settore dove comincia?

"Io sono nata a Correggio e sarei odontotecnica, come lavoro però non mi è mai piaciuto. L’ho fatto per un anno poi ho seguito il mio istinto e la mia vera indole, quella per la moda. Mia mamma lavorava a macchina, mia nonna cuciva per me: è una passione che ho respirato in casa fin da quando ero bambina. Quindi ho iniziato a lavorare come commessa, proprio in centro a Reggio".

E dove?

"Da Carlo Stefani, un negozio storico di Reggio. Ero la ragazzina tuttofare che andava dove serviva. Sono rimasta lì per tre anni circa e ho imparato tante cose che una commessa, al giorno d’oggi, probabilmente non fa. Per esempio pulire bene tutto il negozio, le vetrate. Un tempo la commessa era visto come un bel lavoro, oggi sono in pochi quelli che lo fanno proprio come mestiere. Le commesse a quei tempi erano un po’ come le influencer di adesso".

In che senso?

"Il titolare ci teneva che ti vestissi con i capi del negozio per poter tu stessa fare promozione. Quella del centro era una dimensione più intima rispetto a quella di oggi: ci si incontrava e ci si conosceva un po’ tutti".

Poi com’è continuata la sua esperienza?

"Ho avuto la fortuna di conoscere una ragazza che lavorava da Max Mara. Un giorno si presenta da me e mi dice che si è liberato un posto e che se fossi andata subito in negozio e il colloquio fosse andato bene, avrei potuto cominciare già il giorno dopo. E così andò: sono rimasta lì per altri tre anni circa, poi è stato aperto il primo Max and Co in franchising a Reggio e mi hanno spostata lì".

E com’è arrivata a Correggio?

"Dopo qualche anno ancora, ho iniziato a lavorare in diversi negozi tra Carpi e Reggio. Quando è nato mio figlio mi sono fermata, finché non ha iniziato ad andare alla materna; dopodiché ho ricominciato a lavorare prima in un negozio a Novellara poi al negozio ‘Il Meglio’ di Correggio. Lì sono rimasta cinque anni e dalla sola linea uomo siamo passate a includere anche la linea donna. Poi la signora che gestiva il negozio, che è ancora mia amica, ha deciso di chiudere; il negozio è stato rilevato da una cliente e da me, in società. E a gennaio scorso sono passata a essere unica proprietaria".

Così è nato il primo ‘Suit’. Ma perché aprirne un altro?

"Ho voluto provare a tornare su Reggio, dove sono stata tanti anni, per allargare un po’ la piazza. Il negozio a Correggio ha una clientela molto affezionata, ma resta in una dimensione di paese. Volevo una nuova sfida".

Vuole far riscoprire lo shopping di una volta?

"Il mio modo di lavorare è andato un po’ perso oggi. Entri nel mio negozio, facciamo due chiacchiere, ti offro un caffè. Ma soprattutto, riesco a darti consigli che nelle grandi catene non trovi. I piccoli commercianti sono motivati da una passione diversa, ci mettono più cuore".

Qual è il suo stile?

"Io mi diverto molto a inventare, abbinando anche maschile e femminile. I miei capi sono per donne dinamiche, con uno stile minimal, ma anche un po’ rock. Sono capi che si indossano ogni giorno, che con un cambio d’accessori possono andar bene per il giorno e per la sera. Mi piacciono i dettagli, le applicazioni non eccessive. Tengo sott’occhio ogni giorno le proposte dei grandi stilisti, per prendere spunto, ma devo dire che sono stata anche tanto fortunata ad aver incontrato le persone giuste quando ero giovane. A partire da Stefani e i suoi direttori di negozio, che mi hanno insegnato tantissimo, fino a Max Mara".

Il confronto col centro del passato non lo scoraggia?

"Non ho aperto un negozio in centro a Reggio pensando che sarebbe stata una passeggiata. L’impatto quando sono tornata qui dopo tanti anni è stato forte. Però sono una persona positiva e comunque aprire in via Crispi mi dà sicurezza, lo vedo come un piccolo angolo di paradiso perché qui si respira ancora quell’ambiente intimo di cui le parlavo prima. Già spostandosi sulla via Emilia, c’è tutto un altro clima. Non l’ho detto prima, ma ‘Suit’ è anche agenzia di marketing dove ci occupiamo di pubblicità, social media ed e-commerce per varie attività, il che supporta un po’ il tutto. Poi ci sono anche i miei romanzi".

Ah. Pure scrittrice?

"Sì, è una passione che ho sempre avuto a cuore. Ho pubblicato una trilogia: ‘Labbra rosse cuore nero’, ‘Prendimi per mano’ e ‘Come sorelle’. Ma è in uscita anche il mio quarto romanzo. E anche qui, sotto sotto, nei riferimenti e nelle descrizioni, la moda c’è sempre… non pos-so farne a meno".