SAVERIO MIGLIARI
Cronaca

La giunta prende forma. Mietto e Pasini i nomi voluti da Massari. Sulla Cultura è scontro

L’intellettuale e il manager sono amici personali del sindaco. Ma l’esclusione di Federico Amico fa infuriare la corrente Schlein.

La giunta prende forma. Mietto e Pasini i nomi voluti da Massari. Sulla Cultura è scontro

La giunta prende forma. Mietto e Pasini i nomi voluti da Massari. Sulla Cultura è scontro

Due nomi tecnici per il sindaco. Due scelte fuori dal seminato politico, per dare identità alla giunta. È stato un martedì ad altissima temperatura quello vissuto dai rappresentanti della coalizione che ha portato in municipio il nuovo sindaco Marco Massari. Una giornata di lavoro intenso per chiudere la difficile partita della composizione di giunta, a cui lo stesso primo cittadino ha voluto imprimere un’accelerazione inaspettata per arrivare a presentarla ufficialmente stamattina alla stampa. Due nomi, dicevamo, vengono direttamente dal mazzo di Massari.

La questione più spinosa riguarda il nome di Marco Mietto, uomo di comprovata cultura e amico di lunga data del sindaco, attualmente a capo della Rete Iter, un’associazione di enti locali che si occupa principalmente dello sviluppo di politiche giovanili. Il suo curriculum passa per Biella e Napoli, dove è stato consulente per le politiche giovanili, per arrivare a Roma dove è stato responsabile dell’assistenza tecnica ai progetti finanziati dal Fondo Nazionale Politiche Giovanili vincolati alla applicazione del metodo Piani Locali Giovani. Tante le sue pubblicazioni, tra cui alcune dedicate alla storia del quartiere Santa Croce e del movimento operaio nato all’interno delle Reggiane. A lui spetterebbe il compito di occuparsi, appunto, di politiche giovanili e di cultura. Ed è proprio su questa seconda delega che si sarebbero create importanti frizioni. La casella, infatti, avrebbe potuto essere occupata dal consigliere regionale Federico Amico, leale sostenitore della segretaria del Pd Elly Schlein, con un lungo passato nell’Arci e quindi molto conosciuto nel mondo della cultura reggiana. Sulla sua esclusione si è consumato lo scontro tra i vertici regionali della mozione Schlein e la segreteria del Pd di Reggio, decisamente più afferente a Graziano Delrio e al presidente della Regione dimissionario Stefano Bonaccini. Con soltanto Lanfranco De Franco (vicesindaco e delega alla Casa) e Marwa Mahmoud (scuola) a rappresentare l’ala sinistra del Pd, i vassalli della segretaria si sarebbero detti profondamente delusi dalla composizione della giunta.

L’altro nome nuovo che si profila all’orizzonte è un manager puro, che dovrebbe ereditare il lavoro fatto dall’ex vicesindaco Alex Pratissoli, e cioé il capitolo della Rigenerazione Urbana e del recupero dei capannoni alle ex Reggiane. Il nome quasi certo è quello di Carlo Pasini, attuale amministratore delegato di Studio Alfa (che guarda caso ha sede proprio nel Parco Innovazione) e che in precedenza ha guidato la divisione Rinnovabili di Iren. Una figura d’alta competenza, dicono i più informati, che garantirebbe una continuità al progetto di recupero di quella fetta di città.

Per arrivare a nove, ne mancano ancora 5. Eccoli: miss preferenze Stefania Bondavalli sarà in squadra proabilmente con deleghe che toccheranno lo Sport e il Centro Storico, così come Annalisa Rabitti (welfare), che mentre sembrava esclusa dalla partita, rientra grazie alla “regola dei 5“ applicata da Massari: nominare i primi 5 eletti del Pd a prescindere dalla corrente, per stabilire un criterio super partes. E proprio grazie a questo entrerà anche Davide Prandi, uomo di area cattolica, con un passato all’estero, che dovrebbe ottenere una mission nuova, nata dalle segnalazioni arrivate dai sondaggi: cura della città, in sostanza lotta al degrado. Scattano poi gli assessorati di Carlotta Bonvicini, grazie al buon risultato di Europa Verde, che proseguirà il suo lavoro sulla viabilità. Mentre a Roberto Neuliched dei Cinque Stelle potrebbero arrivare compiti più specifici legati al verde. Bilancio e legalità, invece, se li terrà Massari.