ALESSANDRA CODELUPPI
Cronaca

La difesa di Shabbar sui video: "Dieci secondi per l’omicidio?"

L’avvocato del padre di Saman evidenzia come il tempo non sia compatibile con l’azione

La difesa di Shabbar sui video: "Dieci secondi per l’omicidio?"

"La madre Nazia Shaheen, il padre Shabbar Abbas e la loro figlia Saman uscirono di casa a mezzanotte e 9 minuti del primo maggio 2021. Si avviano nel vialetto. Nazia fa cenno al marito di fermarsi a mezzanotte e 10, Shabbar si ferma, si gira verso casa e a mezzanotte, 11 minuti e 16 secondi si incammina verso il vialetto e scompare dalle telecamere. Poi riappare dieci secondi dopo". Enrico Della Capanna, avvocato difensore del padre di Saman insieme al collega Simone Servillo, ha evidenziato ieri alcuni punti che lui ritiene deboli nella ricostruzione accusatoria, nel corso dell’udienza dedicata al controesame dei testi da parte dei due legali durante il processo per l’omicidio della 18enne pakistana che vede cinque familiari imputati. "Mi sembra evidente - dichiara Della Capanna ai giornalisti - che Shabbar non può aver partecipato materialmente. Se gli si imputa il concorso materiale, dovrebbe averlo fatto in dieci secondi". Sullo zaino che Saman aveva inquadrata dalle telecamere poco prima di sparire, e poi tenuto in mano dal padre, Della Capanna solleva dubbi. Il carabinere risponde: "Era simile per forma, dimensioni e colore emerso in orario notturno. So che è poi è stato fatto esame approfondito su tutte le immagini, ma non da me". Della Capanna dirà poi alla stampa: "Ho guardato quasi tutti i giorni quel filmato. Non è detto che Shabbar avesse in mano lo zaino di Saman: potrebbe essere altro. Prima dovrei avere la certezza che lo sia uno zaino: mi chiedo se sia stata fatta una perizia oppure se lo dichiariamo per sentimento o perché ci fa comodo ritenerlo tale". Non condivide neppure il movente "Potrebbe essere passionale, economico, ideologico, culturale, familiare...". Prima l’avvocato Servillo ha ricordato alcune dichiarazioni di Saman. Lei aveva detto di avere un’amica pachistana con l’auto che l’avrebbe accompagnata in stazione a Novellara per poi andare in Belgio. E che al rientro avrebbe contattato un amico del padre, di cui non ricordava il nome, che l’avrebbe accompagnata a casa in macchina. Ha sollevato "un vuoto nelle indagini" perché queste due persone, a suo dire, sarebbero potute andare a prendere Saman attorno alla mezzanotte del primo maggio 2021. Della Capanna si è poi soffermato sulla perquisizione a casa Abbas del 5 maggio 2021, in particolare su un sottoscala, che era un ripostiglio chiuso con porta. I carabinieri dicono che lì non hanno trovato ciò che cercavano e che le riprese filmiche degli ambienti sono avvenute dopo il controllo.