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La cassa integrazione ‘congelata’. L’Inps sblocca la pratica di Mauro: "Ora potrò andare in pensione"

La battaglia vinta del lavoratore e della Cisl: dopo un anno finalmente pagati l’ultimo trimestre e i contributi "Grazie ai giornali, da solo non ce l’avrei mai fatta e mi sentivo impotente. È il Natale più bello di sempre" .

Mauro Malagoli tra i sindacalisti della Cisl Emilia Centrale, Roberto Pinotti, Daniele Donnarumma e Rosamaria Papaleo

Mauro Malagoli tra i sindacalisti della Cisl Emilia Centrale, Roberto Pinotti, Daniele Donnarumma e Rosamaria Papaleo

"La fine di un incubo". Mauro Malagoli potrà finalmente andare in pensione. L’Inps ha sbloccato la paradossale vicenda – che avevamo raccontato due settimane fa – del 61enne reggiano, casaro ed ex dipendente del caseificio Boiardo di San Maurizio, pagandogli tre mesi di cassa integrazione e i contributi. Assegni che da un anno non gli erano stati più versati. Motivo? Sul finire del 2023, l’azienda ha deciso di chiudere e Mauro era andato in cassa integrazione speciale a 950 euro al mese. Il caseificio ha chiesto gli ultimi tre mesi di cassa cui aveva diritto (12 in tutto, ndr), coprendo il primo trimestre del 2024. Ma gli ultimi tre mesi, da un anno, non gli sono stati pagati e lui non ha potuto andare in pensione. Nel frattempo al casaro è successo di tutto: "Mia madre è morta e non ricevendo soldi, non potevo neppure pagare il funerale, inoltre ho una sorella disabile da assistere".

Così aveva deciso di rivolgersi alla Cisl che – tramite i giornali – ha intrapreso una battaglia per fargli avere quanto gli spettasse. Una mobilitazione che sa di vittoria perché nei giorni scorsi l’Inps ha inoltrato il bonifico che gli permetterà di andare in pensione tra due mesi.

"Grazie alla Cisl e ai media di Reggio che sono stati uno scudo", esulta Mauro. "Ecco perché facciamo sindacato: per garantire la dignità e riaccendere la speranza. Buon Natale, Mauro", le parole di Rosamaria Papaleo, leader di Cisl Emilia Centrale. La sua pratica era ferma a Roma tra l’Inps centrale e il Ministero del Lavoro. "Sono felicissimo per Mauro e la sua famiglia, che avevano conosciuto troppo dolore – commenta Daniele Donnarumma, segretario generale Fai Cisl Emilia Centrale –. E sono orgoglioso del team Fai che non ha mai lasciato solo questo iscritto. È il nostro lavoro ed è la nostra passione, abbiamo fatto di tutto per centrare l’obiettivo e la gioia di Mauro oggi ci ripaga. Ringrazio l’Inps di Reggio, per la collaborazione che ha sempre garantito, e l’Inps centrale che ha ascoltato il territorio ed il sindacato, intervenendo nel migliore dei modi".

Mauro, dopo 40 anni di lavoro tra campi, caseifici e giro del latte, potrà riacquistare un po’ di serenità. "Ho pianto di gioia – racconta emozionato – Il cuore grande di Reggio non mi ha lasciato solo. Ho toccato sulla pelle l’importanza di avere un sindacato e lo voglio dire ai più giovani: tutelatevi, non credete a chi vi dice che il sindacato sia inutile. Da solo non ce l’avrei mai fatta a sbloccare una pratica che era sepolta a Roma e per la quale non avevo risposte.Questo è uno dei Natali più belli della mia vita. Mi sono sentito impotente di fronte allo Stato e ciò porta tanti pensieri brutti. Se sono qui lo devo anche a Roberto Pinotti, il sindacalista di Fai Cisl che mi ha seguito e che per me è come un fratello. Oggi non ho vinto io, ha vinto Reggio, hanno vinto la solidarietà e la capacità di fare squadra. Penso di non aver rubato nulla allo Stato, la pensione me la sono conquistata e ora, dopo tanta paura, arriva finalmente la serenità".