La battaglia di Ospizio. Ecco le reazioni dei lettori dopo la nostra inchiesta: "Il bosco non si tocca"

La raccolta firme per salvare gli alberi ha superato le seimila adesioni. I commenti arrivati in redazione: "Perdere quell’area sarebbe gravissimo".

La battaglia di Ospizio. Ecco le reazioni dei lettori dopo la nostra inchiesta: "Il bosco non si tocca"

La raccolta firme per salvare gli alberi ha superato le seimila adesioni. I commenti arrivati in redazione: "Perdere quell’area sarebbe gravissimo".

Dopo la nostra inchiesta di ieri, in cui abbiamo raccontato della situazione di Ospizio e della raccolta firme che ha superato le seimila adesioni, abbiamo chiesto a voi lettori che ne pensate. La petizione è stata lanciata su Change.org dagli attivisti per salvare il bosco urbano di Ospizio. Legambiente Reggio Emilia, Reggio Emilia Ripuliamoci, Ecologia Integrale RE ed Extinction Rebellion, assieme all’Assemblea dei cittadini di Bosco Ospizio, si battono dall’inizio dell’estate per chiedere un passo indietro rispetto al Pru Ip-6 Ospizio: il progetto prevede la costruzione di un nuovo supermercato Conad e di una palazzina di cinque piani per diversi servizi pubblici (Casa della Comunità, Polo territoriale Est e biblioteca) nell’area lungo la via Emilia dove oggi sorge un bosco spontaneo.

Ecco alcune reazioni dei cittadini che ci sono arrivate in redazione via mail:

Perdere quell’area verde di Ospizio sarebbe gravissimo anche se non ci fosse il bosco, anche se fosse terreno agricolo, o anche solo se fosse terreno nudo improduttivo. Una volta ricoperto da una crosta di cemento infatti il suolo non si recupera più, è perso per sempre. Un terreno edificato perde infatti la grande potenzialità di potervi impiantare alberi o di coltivare per produrre cibo a km zero a beneficio degli abitanti del quartiere. E qui ad Ospizio, dove un bosco esiste già, vogliamo tagliare gli alberi e costruirci sopra? È questa l’eredità che vogliamo lasciare ai nostri figli e nipoti? Una città impoverita che ha perso anche gli ultimi scampoli di verde che le sono rimasti? Non dovremmo mai dimenticare la massima, derivata credo dagli indiani d’America, che dice: “La terra non è nostra, l’abbiamo solo in prestito dalle generazioni future”.

Maria Pia Torella

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Le piante, i boschi, il suolo non si toccano perche’ sono necessari: conservano la stabilità e la struttura del suolo, bloccano l’erosione, gli smottamenti, assorbono acqua durante le inondazioni,tutelano i vegetali, conservano specie rare e minacciate, abbassano la temperatura, mantengono le riserve di acqua, catturano la CO2 e generano ossigeno. Il suolo è anche, insieme agli oceani, un regolatore climatizzante e soprattutto non è un’opportunita’ di incasso. Si forma dalle rocce e con l’aiuto delle piante e degli animali si forma. È uno spessore di vita, ed è la pelle del pianeta. Abbiamo bisogno di un impegno politico forte e chiaro, siamo davanti a sfide nuove e chi ci governa non ne sa niente. Un sindaco e una giunta virtuosa dovrebbero essere un faro per tutti. Dobbiamo cambiare perché è un dovere e l’interesse del privato non dovrebbe prevalere sull’interesse pubblico".

Attilia Notari

Attivista xr