
"Kohler non si fermerà". Il nuovo ad tranquillizza: "Il fondo serve a crescere"
"Non c’è intenzione di chiudere o di ridimensionare, non ci sono agende segrete. Quello di Reggio rimane uno stabilimento chiave, che deve continuare a fare ciò che sa fare". Lo ha affermato martedì sera Brian Melka. Il futuro nuovo amministratore delegato di "Kohler Energy" era a Reggio per incontrare i lavoratori in una riunione plenaria in collegamento con tutte le altre aziende della divisione motori-energia di Kohler Co., che sta per essere scorporata, con il pacchetto di controllo che passerà - per 3 miliardi di dollari - al fondo statunitense Platinum Equity. Lo hanno ribadito ieri il presidente della Lombardini, Vincenzo Perrone, e il direttore marketing communication Nino De Giglio. "In questa transazione Platinum vede una possibilità di grande crescita - ha detto Perrone - Non compra un gruppo che ha bisogno di essere ristrutturato, che necessita di sistemare i conti. Compra i prodotti, il management team, i lavoratori, la strategia perché crede che si sia il vento in poppa nel settore. Il fatto che si sia in una fase positiva, è dimostrato dal fatto che Kohler resta nella proprietà sia pur in minoranza". Dopo la recente morte del padre, il ceo e presidente della multinazionale (8 miliardi di dollari di fatturato) David Kohler ha deciso dopo un secolo di "concentrarsi sulla sola divisione Kitchen&Bath, molto cresciuta - ha detto De Giglio - La transizione del mondo Energy si concluderà nel 2024. Fino ad allora saremo Kohler. Melka, adesso group manager, diventerà nuovo ceo. Non cambierà nulla dal punto di vista organizzativo e del management". Perrone e De Giglio non sanno fino a quando il fondo rimarrà ma sanno che il scopo è aumentare i risultati: "Platinum ha una strategia di lungo termine, non c’è un piano predeterminato che dice che tra 3-10 anni ci venderanno. Ed è meglio un fondo, che un investitore industriale che magari produce motori e che ha strategie di integrazione che potrebbero impattare su di noi negativamente". "La vera sfida del futuro è la transizione energetica - ha sottolineato Perrone - Sul nostro business e la comunità locale ha un impatto maggiore la discussione sui motori a combustione interna e la loro messa al bando, rispetto al cambio di proprietà". Lombardini occupa 800 persone a Reggio, 2500 complessivamente, senza contare i fornitori locali. "Nel post Covid c’è stata una ripresa importante, il ciclo è molto positivo per i motori - ha spiegato Perrone - Noi lavoriamo nel settore off road: trattori, macchine da cantiere, generatori, qualche motore marino. Il mondo continuerà ad avere bisogno di questi motori, che sono alla base dell’era delle macchine. I nostri motori possono già usare il combustibile Hbo. Non siamo più nel mondo della benzina e del diesel. Oggi tutto è più frammentato: in futuro non ci sarà una tecnologia o un combustibile dominante. Le politiche governative, attraverso incentivi, distorcono il mercato: non c’è più competizione libera tra le tecnologiche. Non possiamo cambiarlo, ma siamo già pronti affrontare questi scenari".
Francesca Chilloni