"Non ci presteremo al ’Grande Fratello’ (quello di Mediaset, non quello di Orwell) per la scelta dei candidati sindaci". Maura Manghi, coordinatrice provinciale di Italia Viva agita le acque sulla scena politica locale in vista delle Amministrative 2024.
Manghi, è una chiusura al Pd?
"Nessuna chiusura né strizziamo l’occhio. Siamo aperti a tutti, ma non vogliamo farne una questione di tavoli o accordi politici. Vogliamo mettere a fuoco i problemi, partendo dai temi".
I dem non lo stanno facendo?
"Non giudico, ma li ho sempre criticati sul ’prendere o lasciare’. Non è un sistema che ci piace. Il mio appello è: troviamo assieme un programma da condividere poi i candidati. Come abbiamo fatto del resto a Correggio con lo stesso Pd. Senza ‘caminetti’ o trattative più o meno nascoste, senza mistificazioni della realtà perché gli elettori non sono bambini ingenui a cui raccontare favole. Meritano rispetto. Fare politica non è rivendicare posizioni o posti sicuri in liste, o vantare voti passati. Fare politica è avere un progetto".
E il progetto della ’casa dei riformisti liberal democratici’?
"Ci crediamo ancora. Siamo andati al tavolo coi Verdi e con Possibile. Così come stiamo già lavorando con PiùEuropa".
E Azione?
"A livello locale ha già fatto un accordo col Pd. Per me sbagliato. Non siamo stati interpellati da Claudio Guidetti che è un commissario e non un segretario eletto perciò sembra quasi qualcosa di calato dall’alto, non è la nostra metodologia".
Le frizioni tra i leader nazionali di Azione e Italia Viva, Carlo Calenda e Matteo Renzi si ripercuotono sul locale...
"Ma no, quello che conta è portare i risultati nelle città e nelle persone. Chiaro che quello che accadrà a livello nazionale tra i due partiti influirà in qualche modo sui programmi perché le amministrative saranno in concomitanza con le Europee".
Parlando di temi, quali sono le priorità reggiane?
"Si deve partire dal risanamento del territorio, con un occhio preferenziale alla crisi climatica ed energetica (dalla messa in sicurezza di torrenti e frane, agli invasi, come quello di Vetto). E poi la sanità territoriale e d’urgenza. Ma anche i servizi e le infrastrutture nei territori del crinale per chi non vuole abbandonarlo. E poi le strade, i collegamenti con la Mediopadana. Infine il centro che va rivitalizzato: oggi è svuotato da uffici pubblici e privati, servizi e attività commerciali".
E la Ztl?
"Mai stati contrari, ma deve essere supportata da parcheggi sicuri e a buon mercato con una rete di mezzi pubblici che funzionino anche nelle ore serali".
Senza accordi, correreste anche da soli?
"Non lo escludo. Tra settembre e ottobre faremo il nostro congresso e stileremo il nostro programma. Poi, prima di fare accordi, ci confronteremo con tutte le forze politiche".
Anche col centrodestra?
"Diciamo che non escludo formazioni civiche".
E se Renzi confluisse in Forza Italia come si mormora?
"Mi sembra una sciocchezza. Una boutade estiva...".
Daniele Petrone