Arceto (Reggio Emilia), 24 maggio 2022 - Nel cielo di Arceto c’è una stella in più, quella di Irene Montruccoli. La ragazza di 21 anni che domenica pomeriggio, all’Ospedale Maggiore di Parma, è spirata a causa di un malore improvviso. Era una settimana che Irene accusava terribili dolori alla testa e dopo aver provato con i classici analgesici si era convinta a recarsi al pronto soccorso, dove è stata curata con una terapia endovenosa. Il giorno dopo però il mal di testa ha suonato ancora più forte nella sua testa ed è stato necessario un secondo accesso al pronto soccorso. L’ospedale le ha eseguito anche una Tac, dove però sembrerebbe non essere emerso nulla.
Nelle ore successive, però, il dolore alla testa ha continuato ad aumentare al punto che Irene era stata costretta a restare in camera, sul letto e al buio, impossibilitata ad utilizzare il cellulare per sentire il fidanzato, che per altro stava lavorando in Polonia. E’ in quel frangente che la ragazza ha una crisi e perde i sensi. I soccorsi sono rapidi grazie anche a un medico che abita vicino alla casa della ragazza che pratica le e manovre di rianimazione.
La ragazza viene trasportata con l’elisoccorso al nosocomio di Parma, dove purtroppo il suo cuore, quello di una ragazza sportiva e piena di vita, ha smesso di battere. Sarà l’autopsia ora a chiarire l’esatta causa del malore che ha condotto al decesso della giovane donna. Sui suoi accessi al pronto soccorso e sulla Tac effettuata l’Ausl non ha voluto rilasciarea dichiarazioni in quanto la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo: gli inquirenti intendono accertare quale sia stata la causa della morte. In base all’esito dell’esame, decideranno poi se l’ipotesi di reato formulata finora in modo provvisorio, solo ai fini di consentire l’accertamento sul cadavere, ovvero omicidio colposo, possa effettivamente essere configurata, dando luogo anche all’iscrizione di indagati.
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Da fonti vicino alla famiglia è stato dichiarato che gli organi di Irene sono stati espiantati. Aiuterà il prossimo anche dal cielo. Ma morire a 21 anni, nel pieno della vita, della carriera e dell’amore è disumano, per questo la comunità di Arceto piange ma è anche tanto arrabbiata. "Prego per i genitori di Irene, che trovino la forza di andare avanti" dice Silvia Locci, che ha la suocera residente nello stesso viale di Irene.
E poi ricorda la giovane :"Una ragazza sempre solare e disponibile. Splendida nello studio, il mondo aveva proprio bisogno di una donna come lei, voleva migliorarlo ma purtroppo il destino è stato crudele". Anche la comunità parrocchiale del paese la ricorda con affetto: "Ha preso parte a tutte le attività catechistiche, ai campeggi e al gruppo teatrale", con il quale qualche anno fa aveva recitato nell’opera ‘Capitan Uncino". La ragazza dai capelli scuri e gli occhi chiari amava anche il cross, una passione ereditata da Massimiliano, il padre. Ed era anche cintura nera di Karate. Un vulcano di idee, tanto che, nel tempo libero, assieme a due amici, gestiva il podcast "Winnie the Polleg". Un format originale, dove si ospitano diversi ragazzi del territorio per discutere di svariati argomenti. Messaggi di cordoglio, per la giovane vita spezzata, arrivano anche dai social: "Dolce Irene, fai buon viaggio".