REDAZIONE REGGIO EMILIA

"Io, invalida, costretta a lottare con l’ufficio permessi"

La voce di chi non ha voce. Proprio così: i giornali diventano spesso, e lo diciamo con un certo orgoglio, la voce di chi non ha voce. Qualche volta risultiamo utili e i problemi che i lettori ci segnalano vengono finalmente risolti dopo attese infinite o terribili battaglie contro la burocrazia. Altre volte serve più impegno e maggior determinazione. Quasi sempre, però, riusciamo a smuovere le situazioni anche più difficili e complicate. Nel caso specifico della lettera che pubblichiamo a fianco, non ci sembra così difficile trovare una soluzione e ci auguriamo che qualcuno, leggendo queste righe, voglia contattare la signora e provare a risolvere il suo problema.

Resta, invece, un altro tema che, quasi quotidianamente, ci amareggia: la mancanza di attenzione e sensibilità. Camminiamo per le strade di una città che, come abbiamo detto e scritto mille volte, si è sempre fatta vanto di essere tra le più attente riguardo a valori importanti come la solidarietà e l’ascolto delle persone fragili: possibile che, costantemente, arrivino lettere come questa in cui ci sono disabili o comunque persone in difficoltà per svariati motivi, che si lamentano per la scarsa attenzione e perché vanno a scontrarsi contro un muro di gomma chiamato burocrazia? Saremo davvero destinati a combattere sempre di più contro questa insopportabile mancanza di attenzione e sensibilità?