FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Internazionale a Cavriago. Da tutta Italia per Lenin morto cento anni fa: "Le sue parole ci guidano"

Una ottantina di nostalgici del comunismo sovietico davanti al busto. Arrivano messaggi dalle sezioni marxiste di tutto il mondo: dalla Cina agli Usa. Attacchi al governo Meloni, definita "la ducessa", e alla "guerra sionista".

Internazionale a Cavriago. Da tutta Italia per Lenin morto cento anni fa: "Le sue parole ci guidano"

Internazionale a Cavriago. Da tutta Italia per Lenin morto cento anni fa: "Le sue parole ci guidano"

Si è ricostituita l’Internazionale socialista, per una giornata, a Cavriago in occasione delle celebrazioni del centenario della morte di Vladimir Il’ic Ul’janov (Lenin). La commemorazione si è svolta in una piazza Lenin festosa di garofani fiammeggianti e delle bandiere rosse di tutte le sigle politiche che hanno la falce e il martello nei loro simboli, dal Partito marxista-leninista al Pci, da Rifondazione a Socialismo italico. Davanti al Busto una sessantina di donne e uomini di tutte le età - molti i giovani - giunti da tutto il Nord e Centro Italia, tra cui il "rifondaiolo" bergamasco che nel 1974 i genitori hanno registrato all’anagrafe come "Wladimir Ilic". Hanno ascoltato discorsi storici, analisi geopolitiche e comizi sulla politica italiana, con pesantissime critiche all’azione del "governo fascista della ducessa Meloni" anche alla luce della "repressione" delle proteste anti-sioniste di due giorni fa a Vicenza.

Se Erne Guidi (Pmli nazionale) ha sottolineato l’attualità del pensiero leninista in un’epoca di crescenti disuguaglianze sociali ed economiche, il responsabile per l’Emilia-Romagna Denis Branzanti ha ripercorso il rapporto speciale nato nel 1919 tra la Russia sovietica e Cavriago, allora comunista per davvero. Branzanti ha anche letto innumerevoli messaggi di auguri ed incoraggiamento giunti da tutto il mondo, firmati da "Azione fulminante Usa"; "America rebelde"; Comitato centrale Pc Usa; Partito comunista marxista-leninista di Turchia. Dalla Francia; dalla Russia ("saluti rivoluzionari al Pmli e a tutti i veri comunisti italiani. Lenin ha aperto una nuova era nella Storia dell’umanità. Sebbene il potere popolare sovietico sia stato distrutto dal revisionismo, la lotta per il socialismo continua"); dalla Cina ("Siete un esempio dei proletari di tutto il mondo"); dal Perù e dalla Bolivia, dal buddhista maoista americano Xihu.

In piazza si è fermato anche un professionista di origine moldava, che ha inviato foto e video ad amici residenti a Mosca, invitandoli a visitare Cavriago. Quello che può apparire folklore e nostalgia, viene vissuto dai protagonisti con passione vera, studio costante dei "testi sacri" (a partire da "Imperialismo, fase suprema del capitalismo") e rielaborazione del pensiero marxista-leninista nell’attualità. Con tanta capacità di fare compromessi - come quello di non citare nei comizi la guerra in Ucraina per evitare dissidi tra putiniani e filo-ucraini -, ma usando quelle idee per elaborare soluzioni a questioni come la violenza sulle donne e il patriarcato, i diritti nel mondo del lavoro, dei migranti e delle persone Lgbtq. "Da questa piazza rossa che siano le parole di Lenin, ancora una volta, a guidarci e spronarci, a darci forza e fiducia nella titanica ma esaltante lotta contro il marcio ed inumano sistema capitalista, per la conquista del socialismo e del comunismo". Tra solidarietà alla popolazione di Gaza e critica all’imperialismo occidentale e cinese verso il Terzo Mondo, spuntano però anche citazioni dei mitologici dittatori coreani e il cedimento borghese della prenotazione telefonica del ristorante in cui finire la giornata.