FRANCESCA CHILLONI
Cronaca

Intelligenza artificiale nell’architettura: "Aiuterà a ridisegnare le nostre città"

L’affascinante visione progettuale degli urbanisti al festival Rigenera: immaginare agorà e luoghi del futuro "Dalle stanze scomponibili fino a serre che si trasformano in passerelle per sfilate o hall per concerti".

Nel capannone 17 delle ex Reggiane hanno dialogato i docenti Gabriele Lelli, Giuseppe Mincolelli, Roberto Pasini, Bart Lootsma e Sara Codarini, stimolati dalla nostra giornalista Francesca Chilloni

Nel capannone 17 delle ex Reggiane hanno dialogato i docenti Gabriele Lelli, Giuseppe Mincolelli, Roberto Pasini, Bart Lootsma e Sara Codarini, stimolati dalla nostra giornalista Francesca Chilloni

Un’affascinante sfida, quella proposta ieri dal Festival Rigenera: provare ad immaginare come l’Intelligenza artificiale ridisegnerà la città del futuro. A discuterne, nel capannone 17 delle ex Officine Reggiane, un parterre internazionale di architetti, urbanisti e designer che da tempo hanno concentrato lo sviluppo dei loro progetti sul tema delle smart cities. Ospiti dell’Ordine provinciale degli Architetti (il presidente Andrea Rinaldi è direttore scientifico del Festival) e di Stu Reggiane, si sono alternati al microfono Gabriele Lelli (studio LBLA, docente di Progettazione Architettonica e Urbana), Giuseppe Mincolelli (professore di Disegno Industriale, Università di Ferrara), Roberto Pasini (docente in Architettura del Paesaggio, UniBo) e Bart Lootsma (professore di Teoria dell’Architettura, Università di Innsbruck) che hanno dialogato stimolati da Francesca Chilloni, giornalista di Carlino Reggio.

Ad aprire il convegno è stata la restituzione degli esiti progettuali del workshop che ha coinvolto 10 studenti delle Università di Ferrara e di Denver: a partire dalla visita e dallo studio sul campo di uno dei capannoni delle ex Reggiane ancora fatiscenti, hanno prodotto tre diversissimi progetti di rigenerazione, utilizzando gli strumenti visuali dell’Ai. Il primo ha immaginato uno spazio per performance artistiche che dalla luce del piazzale conduce attraverso spazi flessibili ad una Agorà accogliente. Il secondo una serie di box-stanze-moduli all’interno della struttura che si organizzano, compongono e scompongono grazie all’uso dei cavi che un secolo fa servivano per tenere sospesi gli aerei che venivano assemblati dagli operai. Ed infine un luogo di incontro simile ad una serra che si può trasformare in passerella per sfilate o accoglienti hall per concerti. Gli studenti, guidati dalla sorprendente Sara Codarin, Assistant Professor presso il Dipartimento di Architettura della Lawrence Technological University (Michigan), hanno dimostrato come la macchina non comprima la creatività ma esalti la visione dell’uomo e aiuti ad osservare criticamente i paradigmi.

Il padre dell’Ai, l’americano Reid Hoffman, ha profetizzato che entro pochi anni ogni giornalista, avvocato, ingegnere, medico avrà un assistente digitale: è l’AI oggi a dettare modi e tempi della rivoluzione tecnologica che cambiera` il nostro modo di vivere e lavorare, mentre una nuova generazione di bambini nasce in un mondo già abitato dall’Ai. Con tutte le cautele etiche, è emerso che l’architetto non può sottrarsi dal confronto con i nuovi strumenti; tra tutti gli ambiti professionali, architettura e urbanistica sono in prima linea perché in esse c’è una commistione essenziale tra immaginazione, analisi predittive e capacità tecnico-progettuali. L’Ai non è il Leviatano se maneggiato da chi, con una solida base culturale, riesce a superare i bias cognitivi che sono insiti nelle tecnologie di machine learning (che acriticamente rastrellano foto, video e testi dal web). Dato che il linguaggio della Ai è visivo, è anche popolare: così è affascinante è straordinaria la possibilità di integrazione dell’Ai nei processi decisionali tradizionali nel settore dell’urbanistica e della progettazione inclusiva. Questi strumenti, con gli architetti nel ruolo di intermediari e facilitatori, potrebbero giocare un ruolo cruciale definire l’aspetto e l’organizzazione delle città del futuro, a fronte della scommessa di renderle più vivibili, sostenibili ed efficienti.