MARIAGIUSEPPINA BO
Cronaca

Inondazioni, roghi, uragani, guerre. Il nostro io davanti alla catastrofe

La Collezione Maramotti ospita 50 opere, d’ogni epoca, che sollevano interrogativi sulla nostra esistenza

Inondazioni, roghi, uragani, guerre. Il nostro io davanti alla catastrofe

Filippo Palizzi “Oltre il Diluvio“ 1864, olio su tela, viene da Museo e Real Bosco di Capodimonte (foto Luciano Romano)

“Oltre il Diluvio” – iconico olio su tela che Filippo Palizzi dipinse nel 1864 – apre e chiude il circuito dell’esposizione collettiva “Attraverso i diluvi” in corso alla Collezione Maramotti fino al 16 febbraio ’25.

In mostra ci sono 50 opere provenienti dal mondo oltreché dalla Collezione stessa, mai esposte, che narrano di catastrofi. Per la prima volta capolavori di arte del passato di autori sconosciuti (risalenti anche alla XX Dinastia dell’antico Egitto) giunti da importanti istituzioni italiane e internazionali dialogano con l’arte contemporanea delle opere della Collezione, in un rimando di corrispondenze fra epoche, emozioni, sensibilità, percezioni.

Desta meraviglia l’incisione di Goya che ricorda il suo dipinto ”Los Fusilamientos”, oppure la madre che stringe un bambino di Kollowitz, o ‘La paix et l’espoir aux portes de l’Europe’ di Giulia Andreani, ‘Irene’, narrata nelle ‘Città invisibili’ di Calvino, di Monica Bonvicini o ‘Blue Screen of Death’ di Alessandro Fogo. Una mostra che nell’arte fa riemergerete il senso, terribile, orrido delle catastrofi, forse perduto, per una quotidiana esposizione mediatica, risvegliando le coscienze.

“Attraverso i diluvi” si snoda in diverse tematiche: cataclismi naturali, travagliato rapporto dell’uomo con gli animali, violenza, guerra, epidemie, fino al loro tragico epilogo. L’ultima sala è di intima riflessione, con enigmatiche opere notturne, che rimandano a interrogativi sull’esistenza. Il percorso si collega attraverso le sale del primo e del secondo piano della Collezione, con testi di approfondimento su una serie di opere incluse nell’esposizione permanente (accessibile su prenotazione). La mostra è accompagnata da una pubblicazione con contributi dello storico della letteratura Andrea Cortellessa, del filosofo Federico Ferrari e dello storico dell’arte Riccardo Venturi. Agli autori sconosciuti, talvolta antichissimi si aggiungono tanti nomi noti: Gaetano Chierici (1838/1920), Massimo D’Azeglio (1798/1866), Rinaldo Damiani (fine del XIX e inizio del XX Sec.), Francisco de Goya (1746/1828), Athanasius Kircher (1602/1680), Käthe Kollwitz (1867/1945), Filippo Palizzi (1818/1899), Domenico Piola (1627/1703), Medardo Rosso (1858/1928). Info: collezionemaramotti.org Visita con ingresso libero nei seguenti orari: giovedì e venerdì 14.30 – 18.30. Sabato e domenica 10.30 – 18.30. Chiuso: 1° novembre, 25-26 dicembre, 1 e 6 gennaio.